Adolescenti nel ravennate: temono scuola e separazione, ai grandi chiedono più rispetto

Silvia Manzani
Hanno relazioni significative con le persone vicine, si ritengono simpatici e intelligenti, nel tempo libero fanno sport e passano il tempo con gli amici. Online, per lo più, chattano, giocano, guardano video e ascoltano musica. Ma sono anche pieni di paure e consapevoli dei problemi dei giovani. Sono gli adolescenti che vivono in provincia di Ravenna, fotografati dalla Regione Emilia-Romagna nella ricerca sociale svolta periodicamente dall’Osservatorio del Comune di Ferrara. Da Rimini a Piacenza, tra ottobre 2019 e febbraio 2020, sono stati 6mila i giovanissimi coinvolti, di cui 882 nella nostra provincia. Tra le tante tematiche indagate nell’indagine, ci sono i motivi di benessere: nel Ravennate, per il 71,8% degli adolescenti intervistati, uno dei fattori che serve a star bene è rappresentato dai buoni rapporti familiari, seguito dalla presenza di amici importanti (45,8%) e dai buoni rapporti con i compagni (25,2%). Dagli adulti, i ragazzi e le ragazze dagli undici anni si aspettano principalmente di ricevere consigli (41,/%), rispetto (24,3%), ascolto (23,2%) e aiuto nei problemi (21,1%) e pazienza (18,9%).  Quanto alle paure, fa da padrona quella per la scuola (71,7%), seguita da separazioni familiari (66,9%), contrasti con gli amici (64,9%), futuro (64,7%), contrasti familiari (62,7%) e malattie (59,5%). Su questo fronte, in ogni caso, le differenze di genere sono abbastanza marcate: sono le ragazze, infatti, ad avere i timori più forti in tutte le categorie, comprese quelle dell’ansia. della morte, del bullismo, dei propri errori. Tra i problemi personali maggiormente segnalati, in prima posizione c’è l’uso di sostanze (82,8%), seguito dalle cattive compagnie (81,9%) dal consumo di tabacco (81,8%) e dall’alcol (79,8%).  Sopra la soglia del 70% anche la violenza, le offese sui social, l’eccesso di utilizzo dello smartphone, il razzismo. Non si tratta, in ogni caso, di problemi che necessariamente vivono sulla propria pelle, come ha interpretato il Comune di Ferrara: «Gli intervistati - spiega Sabina Tassinari, responsabile dell’unità organizzativa Nuove Generazioni - hanno più che altro elencato i problemi di cui, evidentemente, sentono più spesso parlare riguardo la loro fascia di età ma anche quelle sucessive e quelli su cui sentono, da parte dei media e dei genitori, i maggiori allarmismi». Per quel che riguarda il territorio e quel che offre, gli adolescenti ravennati vorrebbero più cura dell’ambiente (50,6%), più sicurezza (35,5%), più iniziative di avvicinamento al lavoro (20,5%), più attività di tempo libero (17,1%). Alla fine dei conti, alla loro vita danno in media, come voto, 8,5, anche se sono gli italiani e i cosiddetti ragazzi di seconda generazione (nati in Italia da genitori stranieri), più degli stranieri, a considerare la propria adolescenza tra il buono e l’ottimo.