A «Vini ad Arte» presentata la Riserva 2017, un Romagna Sangiovese che ha bisogno ancora di tempo

Romagna | 28 Febbraio 2020 Le vie del gusto
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Riccardo Isola* - Nell’edizione 2020 di «Vini ad Arte» si è avuta l’occasione di assaggiare in anteprima la Riserva del Romagna Sangiovese Doc del 2017. Un’annata sicuramente difficile, a tratti e meteorologicamente estrema, picchi di calore continuativi e siccità hanno dato un riverbero organolettico chiaro ai vini di quest’annata. Acini piccoli, alto spessore delle bucce e una produzione in calo del 35/40% i risultati finali ottenuti in vigna. Tanto, a tratti forse troppo frutto, concertazioni che rasentano il «morso», corpulenza, tannicità non sempre equilibrata sono alcune delle caratteristiche comuni che abbiamo ritrovato nel calice negli oltre 80 assaggi effettuati. Chiaro che ci siano state eccezioni, ma l’imprinting organolettico riscontrato si discosta poco da queste caratteristiche.

I NUMERI DEL SANGIOVESE
Nel 2019 la produzione è stata di 12,4 milioni di bottiglie all’interno della Romagna con 42 aziende che producono e rivendicano vini in Menzione geografica aggiuntiva (Mga), nel 2017 le bottiglie Mga sono state 430.000, circa il 3% del Sangiovese rivendicato come Doc.

I SANGIOVESE SUPERIORE 
Entriamo nello specifico della nostra degustazione. Di seguito i vini e i giudizi rigorosamente in ordine di punteggio. Noi i punteggi li abbiamo messi per dare un senso a prodotti sicuramente ancora "giovani" e, ripetiamo, figli di un'annata sicuramente difficile, ma che crediamo riescano a fotografare uno stato dell'arte in divenire ma chiaro nelle intenzioni dei vignaioli. Partiamo da Imola dove il vino «S del 2018» della Fattoria Monticino Rosso si attesta sugli 87 punti grazie a un naso equilibrato e un frutto in bocca che s’integra perfettamente con salinità e tannini. Il Superiore del 2018 della Franzona (sottozona Serra) ottiene lo stesso punteggio con un corpo presente ma non pressante e una nota balsamica, quasi di pepe verde, che rinfresca. Anche «Al Caleri» di Condè (Predappio) colpisce per la complessità, il giusto equilibrio tra pseudocalore, tannini e sapidità, è un vino fortemente gastronomico. Scendendo a Longiano Villa Venti colpisce per il suo «Primo segno» un Sangiovese minerale, sapido e persistente. Il «Sasseto del 2017» di Villa Bagnolo (Castrocaro) è forse uno dei più gastronomici Sangiovese degustati grazie a sapidità, struttura e persistenza. Salendo di punteggio arriviamo agli 88 punti con «Il Sangiovese 2019» sapido ed elegante di Noela Ricci-Pandolfa (Predappio). Tre i vini che si appoggiano agli 89 punti. Si tratta del «Godenza» della cantina Noela Ricci, un vino straordinariamente fresco e sapido con note di viola e ciliegia, un’eleganza fruttata perfettamente gastronomica, del «Vigna Baruccia» di Tenuta Casali  in cui corpo e sapidità si intrecciano con tannini equilibrati e morbidi (San Vicinio) e del «Chiara Condello 2017» della cantina Condè (Predappio) in cui frutto, sapidità e un corpo elegante si amalgamano in sorsi molto intriganti. A 90 punti arrivano due grandi campioni dell’anno: il «Dado 2017» un blend di Sangiovese firmato da Enio Ottaviani (Rimini) in cui è l’eleganza, la persistenza, la grandissima sapidità a contraddistinguere sorsi di equilibrate emozioni enoiche e il «Vigna 1922 del 2017»  di Torre San Martino (Modigliana) in cui la matericità, l’aspetto balsamico, la sapidità presentano sorsi equilibrati, persistenti e gastronomici. Infine il top di questa degustazione l’ottiene, con il punteggio di 91/100, il «Girapoggio 2018» di Bissoni (Bertinoro) una trama fittissima di complessità, frutta, freschezza che si integrano in note delicatamente suadenti e fumée. Un piccolo grande testimone del terrior romagnolo in bottiglia. Chapeau.

DEGUSTAZIONE RISERVA 2017
Sulla Riserva 2017 sono una dozzina i vini che più di altri, per noi, si sono dimostrati effettivamente pronti per essere immessi nel mercato, sempre più difficile e articolato, e per essere capaci di entrare in sintonia con i gusti dei consumatori di oggi. Con 87 punti abbiamo il «Corallo Nero» della Cantina Gallegati (Brisighella) in cui il frutto possente si amalgama perfettamente con un alcol sostenuto e una lunghezza che chiude a suo modo fresca, il «Poggiogirato» del Poggio della Dogana (Castrocaro) in cui frutto e struttura si stagliano in bocca arrotondandosi in sorsi di corpo, il «Raggio Brusa» di Condè che se ancora non appare totalmente equilibrato e armonico li sfiora grazie a un frutto presente senza cadere in sensazioni troppo «confetturose» e il «Conte di Covignano» di San Valentino (Rimini) caratterizzato da una lunghezza infinita in cui il balsamico e il frutto giocano perfettamente la partita dell’equilibrio. Salendo troviamo a 88 punti il «Petrignone» della cantina Tre Monti (Imola) che spicca per un naso fruttoso ma con note al sorso leggermente balsamiche e di franchezza di corpo. Due i vini a 89 punti: «Le lucciole» di Condè in cui l’ampiezza eterea del naso si accompagna a un tannino educato e un frutto fresco e compatto, e il «Pietramora» della Fattoria Zerbina (Marzeno) dotato di un’entusiasmante complessità gusto olfattiva che gioca tra frutto e freschezza in equilibrio. Al vertice troviamo con 90 punti il «Michelangiolo» di Calonga (Oriolo) che si presenta possente ma di beva già pronta e intensa superato di un solo punto da «Quartosole» di Tenuta Casali in cui un naso ancora austero si ammorbidisce e alleggerisce in un sorso di frutto, sapidità, giusta persistenza e grande gastronomicità. Infine il top per il 2017, con 92 punti, lo troviamo nel tandem composto da «I Probi di Papiano» di Villa Papiano (Modigliana) e dal «Domus Caia» della Cantina Stefano Ferrucci (Serra). Se nel primo è la balsamicità, la sapidità e la freschezza a denotare un equilibrio perfetto e integrato tra tannini, estrazione e alcol nel secondo la perfetta calibratura tra la surmaturazione, quindi frutto e sostanza, e la fresca beva di un corpo comunque e a suo modo non iper strutturato ne fanno sorsi emotivamente condizionanti e condizionati al piacere.

*Ambasciatore dei vini dell’Emilia Romagna
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