A Ravenna è approdata la nave di Emergency Life Support con 28 migranti a bordo, è il quarto attracco dal dicembre 2022
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E' arrivata al porto di Ravenna (scalo di Porto Corsini), in lieve anticipo rispetto alle previsioni, la nave Life Support di Emergency con a bordo 28 naufraghi recuperati giovedì scorso. Per la maggior parte i migranti sono di nazionalità siriana e cinque di nazionalità libica. Le operazioni di sbarco sono coordinate dalla prefettura ravennate. Dal dicembre 2022 è la quarta nave che approda a Ravenna nell'operazioni "Porto sicuro" con decine di migranti a bordo: due volte fu la Ocean Viking e una volta la nave della Ong Humanity.“Ravenna è e sarà sempre ospitale, per il momento il sistema di accoglienza locale regge, mentre quello che non regge è l’idea di accoglienza di questo Governo - sottolinea il sindaco di Ravenna Michele De Pascale -, che negli anni ha smontato due aspetti fondamentali: quello culturale, cioè l’insegnamento della lingua italiana, e quello socio-economico, quindi le attenzioni alle fragilità sociali e la connessione con il mondo del lavoro. Ciò che si continua a non capire è che se non si investe in un’accoglienza orientata al lavoro, all’inserimento e all’integrazione non si fa altro che produrre clandestinità e rendere queste persone prive degli strumenti minimi per potersi integrare e per poter lavorare.
Si dovevano bloccare gli sbarchi e invece si sono moltiplicati e di questo se ne può fare una colpa alla propaganda precedente all’insediamento del Governo, invece l’attuale grave colpa del Governo – che viene anche rivendicata – è quella di non investire sullo strumento fondamentale della connessione con il lavoro, peraltro in un momento in cui in molti settori professionali abbiamo grande bisogno di occupazione. Questa è la direzione su cui è necessario e urgente lavorare. Per Ravenna - sottolinea ancora De Pascale -gestire lo sbarco non è un problema, abbiamo dimostrato di saperlo fare con grande professionalità, capacità organizzativa e umanità, e se ci sarà bisogno continueremo a farlo. Nel contempo ci dispiace moltissimo per queste persone che sono costrette ad allungare di diversi giorni il loro viaggio.
Pur avendo a che fare con numeri elevati, il nostro territorio, grazie all’attività della Prefettura e dei Comuni, è uno dei migliori nella capacità di gestire l’integrazione proprio perché c’è un lavoro molto intenso e coeso, ma al momento con strumenti assolutamente inadeguati e il Governo sta andando esattamente nella direzione opposta a quella in cui si dovrebbe andare.
Non è gestire lo sbarco il problema, ma ciò che viene dopo, sia che queste persone arrivino al sud Italia o al centro-nord: ciò che non funziona è il sistema di accoglienza”.