Volley Superlega, il super esperto Stefano Recine applaude la nuova Consar: "Bella squadra, occhio ai martelli"
Marco Ortolani
«Per Ravenna ho una buona e una cattiva notizia: la buona è che ha allestito una bellissima squadra, la cattiva è che anche tutte le altre squadre della Superlega si sono mosse benissimo». Stefano Recine è il navigatissimo dirigente ravennate che, dopo una lunga e gloriosa carriera da giocatore, chiusasi ad inizio Anni Novanta, ha intrapreso una carriera dietro le scrivanie di Ravenna, Modena, Macerata e Perugia, che dura tuttora e che ne fa un vero e proprio intramontabile del nostro volley: «L’Italia è tornata ad essere il centro del mondo pallavolistico. Adesso che è arrivato Kurek a Monza possiamo dire che mancano due o tre brasiliani, Ngapeth e poca altra roba per poter vantare tutti i migliori interpreti a livello mondiale», sentenzia Recine.
I campioni della pallavolo mondiale si sono stufati di prendere dollari facili in giro per il mondo? «No, sono diventati più razionali, più attenti alla cura del proprio fisico e alla durata delle proprie carriere. In Italia le società, anche le più piccole, sono dotate di staff preparatissimi. Nutrirsi bene, allenarsi bene, curarsi bene determinano una qualità della vita e del percorso sportivo degli atleti che si fa preferire ad ingaggi più alti, in campionati meno competitivi».
Torniamo a Ravenna. Ecco l’analisi di Recine: «Sicuramente desta interesse il gruppo dei martelli: insieme all’olandese Ter Horst, che in Corea è ulteriormente cresciuto e salta ancora di più, c’è Cavuto, che ha tre anni più di Lavia e a questi livelli contano eccome. Quest’estate sono stati spesso gli schiacciatori titolari della Nazionale. Facile immaginare una loro crescita, se la squadra e l’ambiente li metteranno nelle condizioni giuste per esprimersi. E poi c’è mio figlio Francesco…». Il ritorno di un Recine a Ravenna, dopo l’impronta lasciata da papà Stefano (campione d’Italia Under18 e poi esordiente nei primi anni Settanta nelle formazioni cittadine, prima di maturare a Parma, Bologna e Milano) e da mamma Beatrice (palleggiatrice del gruppo storico dell’Olimpia, tornata a fine carriera, dopo una lunga parentesi a Reggio Emilia a vincere lo scudetto nella sua città), fa ovviamente notizia: «Sì, la prospettiva di venire a Ravenna è stata un grande richiamo per Francesco, che è molto legato a noi, ma è anche molto autonomo nelle sue scelte, come la sorella Martina, che gioca in B2 a Perugia dove studia». Un’occhiata anche agli acquisti stranieri: «Il canadese Vernon potrà fare innamorare il pubblico con la sua potenza fisica, anche se, per contro, qualche volta farà arrabbiare perché la continuità non è il suo punto di forza. Ma potrà sicuramente crescere. Ed è fortissimo anche il libero sloveno Kovacic, che conosco da tempo e che ha grandi qualità». Recine non si sbilancia su un piazzamento finale, ma non ha dubbi sulla qualità del campionato che andremo a vedere: «Sarà ancora più bello e competitivo dell’anno scorso, proprio perché tutte le squadre si sono rinforzate».