«Un’epopea pop», la mostra al Mar di Ravenna da settembre celebrerà il Sommo
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Elena Nencini
Prime anticipazioni per la mostra Un’epopea Pop che inaugurerà al Mar di Ravenna il 25 settembre, terzo e ultimo capitolo del ciclo Dante. Gli occhi e la mente per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.
La mostra, curata da Giuseppe Antonelli (professore di Linguistica italiana a Pavia, oltre che firma del Corriere della sera e conduttore su Rai Radio3 della trasmissione La lingua batte) e dai suoi collaboratori, Giovanni Battista Boccardo e Federico Milone, attraverserà la fortuna popolare di Dante e del suo poema, dal cinema alle canzoni, dalla pubblicità ai fumetti, dal writing alla miriade di oggetti che ne riproducono l’icona.
Intersecato alla mostra un percorso d’arte contemporanea a cura di Giorgia Salerno, che proporrà una voce fuori campo, con opere di artisti contemporanei scelte in attinenza concettuale a riferimenti danteschi con temi guida come le anime, la figura femminile, il sogno, il viaggio e la luce.
Il percorso della mostra «Dante pop» sarà diviso in diversi capitoli: La memoria di Dante, Dante e l’immagine, Dante e la pubblicità, La divina parodia, Dante personaggio, Dante e Beatrice, con più di un centinaio di opere e oggetti tra i più disparati.
Numerosissimi i contributi audio e video, anche interattivi. Si tratta di una mostra dal carattere multimediale, in larga parte accompagnata dalla voce dei grandi interpreti che si sono cimentati nella lectura Dantis.
Come spiega Federico Milone, ricercatore dell’Università di Pavia, uno dei motivi per vedere proprio questa esposizione, tra le tantissime iniziative che la nostra penisola offre, sarà: «Dante è tutto intorno a noi ed è pervasivo nelle pubblicità, nei giochi, nei videogiochi, nelle parodie, compresa la lingua. Anche senza accorgercene citiamo Dante quando diciamo quelle frasi proverbiali come ‘le dolenti note’, ‘non ti curare di loro ma guarda e passa’ (che poi in realtà sarebbe ‘non ragionar di loro ma guarda e passa’). Direi che questa mostra raccoglie, organizza e prova a spiegare le storie di come Dante sia nella nostra vita di tutti i giorni».
Come il curatore Antonelli ha dichiarato: «Oggi il fascino di Dante, più che alla sua immagine, è legato al mondo che i suoi versi hanno saputo creare soprattutto nella Divina commedia e soprattutto nell’Inferno, la cantica più citata e conosciuta. Potremmo dire, in sintesi, che il suo fascino ha resistito nei secoli grazie alla potenza della sua parola».
Conclude il curatore: «La nostra speranza è che – raccontando Dante da questo punto di vista – si possa coinvolgere un pubblico il più vasto possibile: un pubblico che, incuriosito, sarà portato magari ad approfondire la conoscenza di altri aspetti della sua vita e della sua opera».