Una coppia d’eccezione al Rasi, l’attrice Luisa Cattaneo e una sportiva come la May

Elena Nencini
E’ ancora la detentrice del record italiano di salto in lungo, ha vinto due argenti alle Olimpiadi di Atalanta e di Sidney, è stata due volte campionessa mondiale, ma Fiona May invece a Ravenna arriva in una nuova veste: venerdì 8 (ore 21) calcherà il palco del teatro Rasi, insieme all’attrice Luisa Cattaneo per lo spettacolo Maratona di New York di Edoardo Erba, per la regia di Andrea Bruno Savelli. Una sfida fisica (oltre che verbale) dove le due protagoniste sono impegnate a correre per l’intera durata della pièce. Un’autentica prova di resistenza che contrappone due amiche, una, la leader, determinata, sicura e invincibile; l’altra la sua amica, più insicura, impaurita, fortemente legata a un passato dal quale non riesce a separarsi. Una corsa dell’esistenza, un’estrema ultima volata. Un percorso immaginario che, tra ostacoli, fatica, sudore, ricordi, memoria, tempo e spazio sospesi, celebra sentimenti autentici e suggella la storia di un’amicizia sincera e fraterna.
Fiona May – al suo esordio sul palco di un teatro -  ha uno stile deciso, essenziale, non ha rimpianti per la sua carriera sportiva, alla quale ha dato moltissimo, ma, chissà, in futuro, le piacerebbe tornare sul palco.
May quanto è importante l’amicizia nella sua vita?
«Abbastanza, ma durante la mia carriera sportiva non ho avuto modo di coltivare molto le amicizie, forse perché non avevo molto tempo. Adesso è diverso».
Come è stato il rapporto con le altre donne nel corso della sua carriera sportiva?
«Buono. Una delle mie migliori amiche è un ex sportiva, così come sono sempre in contatto con altre atlete. Certo quando c’è la gara c’è la gara. Non si può pensare ad altro, ci deve essere concentrazione. Vedo comunque che in molti ambienti di lavoro c’è tanta competizione fra le donne. Spero che il mio personaggio in questo spettacolo serva a dare una spinta alle donne».
Guardando la sua vita come è stata questa volata?
«Una corsa sicuramente, ma non amo pensare al passato mi viene malinconia. Ho avuto momenti bellissimi, ma adesso l’unica cosa è andare avanti. E’ inutile pensare al passato, su quello non ci si può fare più nulla, è passato e basta. Per me è importante andare avanti, sfidarmi. Anche per vedere fino a che punto posso arrivare».
Come è il rapporto con Luisa Cattaneo?
«Lei è una vera professionista, ho imparato tante cose da lei. E’ anche una sportiva, va in palestra, l’unica cosa che le ho detto è imparare a respirare e a concentrarsi mentre si corre. Siamo affiatate, una bella squadra
Lei ha due figlie femmine, come è il suo rapporto con loro, visto che Larissa ha deciso di seguire le sue orme?
«Molto bello, naturalmente come madre ho un ruolo e quindi si litiga, si discute, sono severa. Nello sport non le do dei consigli a meno che non me li chieda lei. Deve imparare da sola e sbagliare e poi ha il suo allenatore. Nella vita di tutti i giorni certamente le do consigli, ma preferisco che sia lei a trovare la sua strada e a fare i suoi errori».
Le manca la competizione sportiva?
«No, assolutamente no. Ho dedicato più di 20 anni allo sport. Ho fatto anche troppo».
Progetti per il futuro?
«Non lo so, ma mi piacerebbe tornare a teatro. È stata una bella esperienza che mi ha messo molto alla prova, ma mi sembra di essere migliorata come attrice nel corso delle diverse repliche».