Scalisi (Contship) parla del progetto rivolto alle scuole e dell’hub bizantino

Ravenna | 10 Dicembre 2021 Economia
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Elena Nencini
La pandemia ha ridotto o addirittura interrotto alcuni progetti creati ad hoc per le scuole: Contship, gruppo leader nel settore della logistica containerizzata, ha intrapreso fin dal 2006 il progetto Portolab con le scuole nei principali terminal legati al gruppo come La Spezia, Ravenna, Marina di Carrara e il centro intermodale di Milano Melzo, per raccontare la vita e il lavoro all’interno del porto. L’idea era quella di realizzare un diario pensato appositamente per il porto da consegnare ai ragazzi delle scuole elementari per poi portarli in visita nei diversi terminal. Prima che il progetto avesse una fase di arresto legata al Covid19, nel 2019 oltre 30.000 bambini avevano partecipato; oltre 2.000 si erano recati in visita nei terminal; più di 1000 classi di 110 istituti coinvolti; 10mila i Diari distribuiti nelle scuole. 
Anche Ravenna partecipa al progetto con il terminal Tcr (compartecipata al 70% da Sapir e al 30% da Contship): 156 le classi coinvolte a Ravenna e provincia dal 2006, 3763 i bambini che hanno visitato il terminal Tcr. Alfredo Scalisi, Ad di La Spezia Container Terminal, che fa parte del gruppo Contship, racconta l’importanza del progetto.
Qual è lo scopo di Portolab?
«E’ nato nel 2006, sarebbe il 16esimo anno. Nel 2019 ha avuto uno stop nella parte delle visite ai terminal, ma lo spirito del progetto non è il diario. Il diario è solo uno strumento, un mezzo per far avvicinare le nuove generazioni al mondo portuale, una realtà nota a pochi. I bambini sono un terreno fertile per gettare un semino di conoscenza che possono portare a casa e trasmettere agli adulti. Spiegare ai bambini questo mondo è importante». 
Come è andata con la pandemia?
«Nel 2019 si è fermata la parte delle visite, sospese anche nel 2020, ma abbiamo mantenuto la parte cartacea lo scorso anno: grazie ai nostri siti e al lavoro dei partners abbiamo distribuito 6000 diari nel biennio. I dirigenti delle scuole elementari coinvolte scelgono una classe, solitamente la quinta, che andrà in visita al terminal, ma i diari - che  accompagneranno i ragazzi per tutto l’anno - vengono forniti a tutto l’istituto. Nel 2022 abbiamo tutta l’intenzione di ripartire: i tutor interni hanno voglia di tornare a lavorare. Siamo 615 dipendenti a La Spezia, di cui circa 20 si mettono a disposizione del progetto per spiegare ai bambini come funziona il mondo portuale, i container e il sistema logistico. Quando comprano un paio di scarpe da Decathlon non hanno idea di come siano arrivate sugli scaffali del negozio: cerchiamo di spiegare loro cos’è la logistica, come funziona il mondo del lavoro in maniera semplice. Il terminal container si trasforma così in un laboratorio, i cui contenuti diventano uno strumento a sostegno della didattica scolastica».
Come viene ideato il diario?
«Il diario non viene sostituito dal 2006, malgrado la tecnologia ci possa offrire qualcosa di diverso siamo convinti che sia uno strumento importante di colloquio con il territorio. Ogni anno viene battezzato un tema: per esempio due anni fa avevamo scelto l’Ambiente, e all’interno del diario i bambini potevano trovare una pagina da staccare e da piantare nel terreno da cui spuntavano dei fiori. Il tema di quest’anno è il Gioco. Chi ci aiuta a definire il titolo è il nostro consulente Emanuele Breveglieri, che era il padre di Uan della trasmissione televisiva Bim Bum Bam, è bravissimo. L’anno prossimo abbiamo pensato all’inclusione, alla diversità, per far capire il concetto di inclusione, non solo uomini e donne, ma il concetto di diverso in tutti i suoi aspetti di razza, religione, sesso. Un tema molto delicato». 
Un bilancio di Contship a Ravenna per il 2021?
«Sicuramente meglio dello scorso anno: i risultati sono in linea con le attese, non c’è negatività nell’operatività messa in campo. A La Spezia abbbiamo un sistema infrastrutturale migliore di Ravenna che ci consente di veicolare 1milione 400mila teus l’anno. Siamo un’eccellenza  a livello europeo. Bisognerebbe pensare in Italia a un sistema che mettesse in collegamento tutti i porti, per farli sviluppare in maniera omogenea e coordinata».
Cosa rappresenta l’hub ravennate per Contship?
«Rappresenta un buon investimento, consolidato nel tempo. Ravenna è piccola, ma dà quel contributo per cui è nata; certo potrebbe investire di più sulle infrastrutture, ci aspettiamo ancora un investimento di sviluppo per il futuro di cui si parla da tanti anni. È un ottimo porto gestito in maniera impeccabile».
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