Russi, il «villaggio dei nonni» alla Monaldina

Ravenna | 05 Luglio 2021 Cronaca
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Samuele Staffa
E’ tutto nero su bianco e tutto lascia presumere che sia un progetto destinato a «fare scuola». Nella fetta di terreno compresa tra la sp San Vitale e la Faentina, alle porte di Godo di Russi, sorgerà nei prossimi anni un vero e proprio villaggio dedicato alle persone alle prese con gli inevitabili problemi che si presentano in età avanzata o disabilità.

LA MONALDINA
Del recupero del comparto La Monaldina se ne parla da vent’anni. L’accordo tra Comune di Russi e la società ravennate Epi, proprietaria dell’area, era quella di sviluppare nuovi insediamenti commerciali. La convenzione prevedeva anche, a carico del privato, la realizzazione di una rotatoria sulla provinciale San Vitale, oltre alla bretella di collegamento con la Faentina. Ma il tempo è passato, nessuno ha edificato e la convenzione è decaduta: l’area commerciale, di conseguenza, era destinata a tornare alla sua originaria destinazione agricola.
L’amministrazione comunale, dal canto suo, era decisa a realizzare rotonda e bretella per alleggerire il centro abitato di Godo dal traffico pesante ed era pronta a investire circa 800mila euro per la nuova viabilità. Si faceva sul serio ed erano partite le procedure di esproprio per realizzarla.

EPI RILANCIA
Ma Epi, entrata nel frattempo nell’universo di ArcoLavori, ha rilanciato: l’idea non è più quella di realizzare un nuovo comparto commerciale, ma mettere in piedi un quartiere con abitazioni, spazi comuni e altri servizi, a partire dal centro infermieristico, a misura di anziani e disabili. Un progetto di massima per un polo privato di stampo socio abitativo che pesca dagli ultimi orientamenti imboccati nel Nord Europa e dalle nostre parti non ha precedenti. «Una progettualità – spiega la sindaca Valentina Palli – che ha attirato la nostra attenzione. Una proposta innovativa di edilizia residenziale pensata per persone anziane, senza barriere architettoniche, con servizi socio assistenziali e spazi pubblici». 
Quindi espropri sospesi, variante fatta e nuovo accordo da firmare. E le opere viarie che tornano tra gli oneri a carico del privato da fare prima di tutto il resto. «I cantieri per la nuova viabilità dovrebbero aprire in autunno» spiega Palli. Il privato ha cinque anni per realizzare questo impegnativo progetto, ma questo primo esborso, è un buon auspicio e testimonia convinzione. 
IL PROGETTO
Russi è stato uno dei primi comuni della zona ad aprire al concetto di casa famiglia: esperienze private nate per intercettare i «bisogni intermedi» di welfare. Ma questo progetto è ben più complesso. «Gli stessi appartamenti protetti inaugurati in piazza Farini, dove sono nati rapporti e sinergie tra gli inquilini, anticipano questo tipo di esperienza» sottolinea la prima cittadina. 
L’idea di fondo è quella di creare un ambiente a misura di anziani e disabili   che devono fare i conti con diversi tipi di fragilità. Il progetto prevede la realizzazione, nel cuore del comparto, di tre palazzine a forma di anello su quattro piani: al piano terra servizi comuni come portineria, biblioteca, lavanderia, stanza per hobbies e sui tre piani superiori gli alloggi: in alcuni casi si tratta di appartamenti pensati per una vita completamente autonoma e con una metratura più generosa; in altri si tratta di spazi più ridotti (zona notte o poco più) che, tuttavia, meglio si prestano ad un modello di assistenza più spinta da parte di familiari, oss e sanitari. Tra i due estremi, vi sarà spazio per soluzioni intermedie.
A nord del comparto verrà invece realizzato un centro medico-infermieristico.
A ovest sorgerà un supermercato di piccole o medie dimensioni.
A sud invece verrà realizzato un edificio che dovrebbe essere ceduto, assieme alle opere viarie, al Comune di Russi ed ospitare il centro civico della frazione ed altre iniziative pubbliche.
Serviranno anni per realizzare tutto e non sarà facile mettere in moto la gestione di un sistema tanto complesso. Ma la sfida è avvincente. «Un nuovo concetto abitativo che promuove autonomia, socialità e attenzione alle persone che si trovano in un momento particolare della propria vita. Questa iniziativa è a carico del privato, ma si tratta di un modello – commenta Valentina Palli - destinato a svilupparsi in futuro, in cui crediamo molto e a cui lavoriamo insieme».  
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