Russi, eventi e turismo col recupero di San Giacomo

Samuele Staffa
Pandemia permettendo, termineranno in giugno i lavori di risanamento e restauro di una buona fetta del pian terreno di Palazzo San Giacomo a Russi: se ci si pone di fronte all’ingresso, i cantieri riguardano cinque sale nell’ala destra e due sale dell’ala sinistra.
Un intervento finanziato da una parte delle compensazioni economiche che hanno seguito la riconversione dello zuccherificio Eridania in centrale a biomasse: la convenzione tra PowerCrop e Comune, infatti, prevedeva 1,3 milioni di euro da investire su San Giacomo.
Inoltre, è stata demolita la vecchia scala sul retro: la stessa Soprintendenza ha definito «antistorico» quel manufatto e così «si è pensato – spiega la sindaca di Russi Valentina Palli - ad un nuovo corpo di fabbrica che possa ospitare i servizi igienici e un ascensore che permetta a tutti di raggiungere il piano nobile».
Palazzo San Giacomo è una grandiosa costruzione voluta dai conti Rasponi distribuito su tre piani (ognuno di 800 mq di superficie) e dotato di due torrette (da 300 mq l’una). Il palazzo è un «gigante» che, a conti fatti, racchiude 3.000 mq di superficie calpestabile: un’esagerazione dei signori di un tempo, che mal si coniuga con le buone intenzioni di qualsiasi ente pubblico o privato. Basti pensare che per un recupero complessivo dello stabile si parla di una cifra tra i 13 e i 14 milioni di euro. «Con questo intervento – spiega la sindaca Valentina Palli – lavoriamo su una porzione dello stabile che corrisponde a un quinto delle superfici totali. I cantieri dovrebbero sgomberare entro giugno e gli ambienti, anche se non allestiti, saranno visitabili nel corso dell’estate».
La passata amministrazione comunale aveva pensato per questi locali, una volta recuperati, all’allestimento di un Museo della Pianura e, per gli ambienti esterni, ad un Parco dedicato alle energie rinnovabili. Ora la rotta è cambiata e l’obiettivo è più sobrio. «Pensiamo di sfruttare questi ambienti per eventi, convegni ed esposizioni temporanee – spiega Valentina Palli -: qui lavorava il pittore Mattia Moreni e qui, ad esempio, ci piacerebbe organizzare una mostra a lui dedicata». Senza dimenticare le tappe del Ravenna Festival, che da anni popolano il parco ai piedi del fiume, o le proiezioni cinematografiche dell’estate 2020 o gli appuntamenti che nel 2021 caratterizzeranno le celebrazioni dantesche. Chi visita un museo stabile, lo fa una volta sola. Ma se gli appuntamenti si rinnovano più volte l’anno, allora la struttura potrebbe essere frequentata con più assiduità dai residenti e dai curiosi che vengono da lontano. E un maggior volume di visitatori potrebbe attirare, aspetto non secondario, l’interesse di enti pubblici o investitori privati.
Ora l’obiettivo è quello di rendere fruibile San Giacomo nei mesi estivi: sarebbe troppo impegnativo dotare la struttura di tutti gli impianti necessari in inverno, a partire dal riscaldamento.
E si cercherà di sfruttare anche la sua posizione. San Giacomo si trova a meno di un chilometro dalla Villa Romana «che oggi non è adeguatamente valorizzata – commenta Palli - e per questo abbiamo avviato contatti col ministero competente». E sorge proprio sotto le sponde del Lamone e il sentiero ciclabile che le percorre. «Così San Giacomo potrebbe essere un centro intermodale per il turismo sostenibile – aggiunge la sindaca -: chi arriva in auto potrebbe parcheggiare, visitare il posto e ripartire in bicicletta verso il mare o collina». Nei rinnovati locali al piano terra, il visitatore potrebbe anche trovare alcuni servizi utili, dalla mappa del percorso alla pompa per gonfiare le ruote della bicicletta. «Tutti ragionamenti – aggiunge la sindaca – che non possono essere confinati al territorio russiano, ma devono muoversi sulla prospettiva dell’area vasta».