Ravenna, "Tracce Migranti" on line per ragionare sul presente

Federica Ferruzzi - E’ un lungo lavoro di confronto e di raccolta di testimonianze sul tema delle migrazioni che dura da vent’anni quello promosso da Maurizio Masotti, Carla Babini, Marina Mannucci, Francesco Bernabini, Paolo Montanari, e dai fotografi Luca Gambi e Luciano Nadalini, che hanno da poco creato il sito on line www.nuovetracce.org per fissare un luogo in cui raccogliere le diverse esperienze per leggere il presente. Il progetto «Tracce Migranti – Nuovi paesaggi umani» contempla anche un libro, presentato un anno fa in Classense, e una mostra itinerante che, ad oggi, è già stata ospitata in Italia e all’estero. A raccontare il lavoro è lo stesso Masotti, che spiega: «A distanza di dieci anni dal progetto fotografico “La Vita degli Altri” e di quasi venti dal convegno  “L’Erranza del Migrare”, abbiamo deciso di raggiungere una platea più vasta sulla rete, per far conoscere le immagini di Gambi e Nadalini e il nostro punto di vista su uno degli aspetti più presenti  e contrastati nel dibattito politico e sociale di questi ultimi anni». Il progetto raccoglie foto storiche di studenti di Lido Adriano provenienti da vari paesi, che si uniscono a quelle più attuali raccolte nell’estate 2018 nella baraccopoli di S. Ferdinando in Calabria e lungo la costa di Ventimiglia. Luoghi emblematici, ognuno a suo modo testimone di un’odissea migratoria. «Il lavoro si sta arricchendo di contributi in itinere, come testimoniano le immagini di Gianluca Costantini - prosegue Masotti - e a metà gennaio, il 18 riproporremo il libro al Dock 61». Di sicuro il contributo di questo importante fumettista, noto in tutto il mondo, contribuirà a dare al progetto un respiro internazionale. Tornando invece al libro, al  suo interno troviamo il racconto di un Festival, quello delle Culture, che forse per Ravenna pare scontato, ma che è stato invece fondamentale per favorire un processo di intercultura, così come risultano interessanti le riflessioni di Marina Mannucci sull’importanza di integrazione degli stranieri attraverso la scuola. Masotti ha inoltre lavorato affinché Ravenna diventasse, diversi anni fa, sede della Cils, la certificazione di italiano come lingua straniera, grazie ad una convenzione firmata con l’Università per stranieri di Siena che permette a chi sostiene e supera gli esami di esercitare una professione riconosciuta e qualificata nel nostro Paese. «Siamo riusciti a realizzare il progetto anche grazie all’aiuto dell’assessorato all’Immigrazione del Comune di Ravenna, dell’Auser e dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, che ci ha permesso di stampare le immagini principali del volume in forma espositiva. Assieme al libro fotografico stiamo percorrendo l’Italia con la mostra che possiamo allestire dietro invito. Il ricavato della vendita dei volumi sarà interamente devoluto a Unhcr e alla onlus Amici di Lourène di Ravenna che opera in Senegal. Come detto, siamo disponibili ad aprire questo nostro sito ai contributi di chi è interessato alle questioni relative ai diritti, alla cittadinanza ed alla gestione partecipata del fenomeno migratorio, nella nostra regione e in Italia».