Ravenna, Rustignoli (Coop. Spiagge):"Calo di fatturato intorno al 25%"

Federica Ferruzzi -  «E’ stata una stagione che, ad oggi, ha portato soddisfazione tra gli operatori balneari - racconta il presidente della Coop. Spiagge Ravenna Maurizio Rustignoli -. Il calo di fatturato, inevitabile, va dal 20 al 25%, anche se è maggiore per quelle realtà che vedevano nella movida e nel divertimento serale l’attività principale». Ad essere diminuito è stato il potere di spesa dei turisti, che ad agosto sono però tornati a popolare le spiagge. «Quello appena trascorso è stato un mese di grande soddisfazione, si è lavorato molto. Giugno, invece, è da dimenticare». Ma al di là dei dati legati al mero fatturato, Rustignoli invita a dare una lettura diversa della stagione appena trascorsa. «E’ una stagione che va vista con grande positività anche per il ruolo sociale che ha avuto, in quanto ha portato normalità nella vita dei turisti e dei fruitori della spiaggia. La gente ha ricominciato ad uscire, a rivivere all’aperto e a socializzare. Vediamo quindi questi mesi in modo positivo: il calo di fatturato ci sta tutto, ma nella filiera turistica il sistema balneare è quello che, tutto sommato, ha tenuto di più». La cooperativa, al momento, sta raccogliendo quelli che sono i dati ufficiali registrati dai fornitori, per avere un quadro il più attendibile possibile sotto tutti i punti di vista. «E’ stata una stagione impegnativa, non dimentichiamoci che solo pochi mesi fa c’era una grande incertezza, ed è per questo che ritengo doveroso un ringraziamento alle istituzioni. I protocolli applicati in Emilia-Romagna hanno fatto legge in tutto il territorio nazionale e questo ha permesso alle imprese e agli imprenditori di trovare coraggio. Forse ci aspettavamo anche numeri peggiori, i cali alla fine sono stati inferiori a quello che ci potevamo aspettare». E forse, pur nella negatività, qualche insegnamento positivo è stato tratto.
«La stagione ci ha insegnato molto in termini di spazi necessari e di ri-organizzazione delle strutture. Ci ha lasciato una maggiore ampiezza di ombrelloni e di distanziamento dei tavoli: se, da un lato, questo ha significato una limitazione per l’impresa, dall’altro ha permesso migliori servizi. Accorgimenti che abbiamo dovuto introdurre in maniera forzata, come quello di consumare il pranzo sotto l’ombrellone, entreranno a far parte della tipologia organizzativa delle strutture balneari negli anni a venire».