Ravenna, parla Maresi, pres. della coop.San Vitale: «Abbiamo portato il peso in un momento difficile»

Federica Ferruzzi - «Nonostante le difficoltà, abbiamo continuato a progettare innovazione e miglioramento della qualità di vita del nostro territorio: non abbiamo mai atteso che passasse il tempo, né abbiamo delegato la nostra responsabilità». E’ un discorso appassionato quello di Romina Maresi, presidente della cooperativa sociale San Vitale, relativo all’attività durante il periodo più intenso della pandemia. «Nei momenti più difficili c’è la tendenza a dire “ci penserà qualun altro, ci penserà il Governo”, ma noi non abbiamo mai abdicato alla nostra responsabilità quotidiana e, anzi, abbiamo non solo saputo rispondere ad un bisogno, ma abbiamo portato il peso di un momento difficile trasformandolo in qualcosa di buono per la comunità». Una dimostrazione, la cooperativa l’ha data con la presentazione dell’albergo del cuore, una struttura ricettiva pensata per rimuovere le barriere architettoniche e garantire la migliore accoglienza ai turisti con disabilità o esigenze speciali. «Sono stati due anni durissimi – prosegue Maresi – che ci hanno messo molto alla prova: la pandemia, inaspettata, ha ribaltato l’ordine delle priorità e anche San Vitale, che aveva avviato un percorso di innovazione e progettazione per il territorio, è stata coinvolta da questo processo. La nostra è un’impresa non di capitale, ma di persone. Il “cuore” della nostra attività è dedicato alle persone fragili, quindi siamo stati molto colpiti». Nonostante le difficoltà, prosegue la presidente, «anche insieme al cda e a Legacoop abbiamo saputo darci le giuste priorità per mettere al centro le persone come abbiamo sempre fatto, rimanendo fedeli al nostro slogan “la comunità nel cuore”. E’ stato un periodo tosto, ma siamo riusciti a tradurlo in tenuta dell’occupazione: oggi abbiamo 500 persone che lavorano con noi, tra soci e dipendenti. Molti sono svantaggiati, con vulnerabilità importanti, per questo il primo obiettivo è stato quello di tenere solide le basi della sostenibilità dei nostri lavoratori e mantenere il più possibile i servizi per la comunità. Ci occupiamo di inserimento lavorativo in moltissimi ambiti, dal turismo all’agricoltura alla manutenzione del verde, ed è stato necessario riorganizzarci per far lavorare tutti. Non in tutti i casi, però, la riorganizzazione è stata possibile, e all’occorrenza siamo intervenuti con misure a sostegno del reddito con forme di solidarietà e mutualismo interno. Il modello della cooperativa ha dimostrato di essere uno straordinario ammortizzatore sociale che ha consentito alla nostra comunità di resistere in un momento forse tra i più difficili. Le imprese hanno dimostrato un grande sforzo di tenuta e le misure tempestive arrivate quando c’era bisogno hanno fatto la differenza. La forza della cooperativa è stata quella di anticipare gli aiuti consentendo alle persone di resistere». Uno sforzo che Maresi definisce altissimo e che, secondo la presidente, deve meritare attenzione anche a fronte delle risorse che arriveranno dal Pnrr. «Ben vengano i grandi progetti, ma non vorrei che ci si dimenticasse di quelli piccoli e di chi c’era. Mi auguro, quindi, ci possano essere i margini per sostenere le imprese come San Vitale, che hanno saputo resistere e tenere insieme la comunità con progetti forse più piccoli, ma molto vicini alle persone».