Ravenna, Inceneritore chiuso, lavoratori ricollocati: in quattro sono vicini alla pensione
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Federica Ferruzzi - Come annunciato, al 31.12 l’inceneritore di Ravenna ha sospeso la sua attività. Al momento, come spiegato dal segretario responsabile per l’igiene ambientale della Cgil, Maurizio Gavelli, «sono in corso le attività di messa in sicurezza, pulizia e bonifica della parte che ha terminato il suo lavoro di smaltimento. In questo momento nella sezione rimasta attiva dell’impianto, quella che tratta il rifiuto, si stanno convogliando solo gli scarti prodotti in città». L’impianto infatti consta di un inceneritore, quello spento, e di un ulteriore impianto cdr di cui funziona solo una parte che consente lo scarico del rifiuto urbano. «Qui gli scarti vengono selezionati, separati e vagliati e il rifiuto viene avviato a smaltimento negli impianti di città vicine. Negli ultimi venti anni - prosegue il sindacalista - l’inceneritore per rifiuti urbani di Ravenna ha garantito il corretto trattamento degli scarti indifferenziati raccolti nel territorio provinciale, nonché lo smaltimento dei residui di lavorazione dei rifiuti differenziati raccolti nel medesimo territorio. Ora Ravenna dovrà contare sulla disponibilità degli impianti vicini per continuare a gestire in modo ordinato i suoi rifiuti, in attesa che il progresso della raccolta differenziata prevista dai piani regionali minimizzi il quantitativo complessivo degli scarti prodotti sul territorio provinciale». Per quanto riguarda i 29 operai che lavoravano nell’impianto, sei sono rimasti sul posto, mentre i restanti sono stati ricollocati su altri impianti del gruppo Hera. «L’accordo sta funzionando - garantisce Gavelli - ma è da perfezionare per i quattro lavoratori che erano vicini alla pensione. A qualcuno mancava un anno, ad altri 14 mesi. Entro aprile riceveranno una proposta o lavorativa o di pre-pensionamento. L’accordo, comunque, sta procedendo nella soddisfazione generale».