Le associazioni Dalla Parte dei Minori, Linea Rosa, Udi e Casa delle Donne di Ravenna hanno indetto per venerdì 29 - e per ogni venerdì - un sit in di fronte al carcere di Ravenna, dalle17.30 alle 18, per ribadire che la presenza di Matteo Cagnoni nella locale casa circondariale è in imbarazzante contrasto con le disposizioni vigenti prescritte e previste per la gestione dei detenuti e per i loro trasferimenti. L'obiettivo dell'iniziativa è anche, come spiegano in una nota, "ottenere giustizia contro ogni privilegio e disparità di trattamento delle/dei detenute/i e perchè il rispetto da parte delle istituzioni per Giulia Ballestri e i suoi figli pretende l'applicazione della legge senza alcuna discriminazione". Tutto questo perchè, come pare, quanto fatto finora sembra essere caduto nel vuoto. A nulla, infatti, sono valsi l'interpello del 29 novembre 2018 promosso dalle avvocate delle associazioni - parti processuali - alle competenti autorità istituzionali e amministrative, nè la fiaccolata dello scorso dicembre e le oltre 60 mila firme a favore dell'interprello inoltrato alle Autorità nonostante la conferma in appello della penale responsabilità di Matteo Cagnoni e della condanna alla pena dell'ergastolo per il femminicidio di Giulia Ballestri.