Ravenna, i Giocatori Anonimi ora si incontrano all'aperto, la testimonianza della delegata regionale

«Là fuori c’è un virus che uccide, ma c’è anche un altro mostro, il gioco d’azzardo compulsivo. Non potendo più incontrarci al chiuso, a causa del Dpcm, abbiamo ovviato con incontri all’aria aperta, nel rispetto delle regole, e vorremmo fare sapere che chi è preda di questa malattia, perchè di malattia si tratta, non è solo. Noi ci siamo». E’ questo, in sintesi, l’appello lanciato da Sandra, giocatrice in recupero e delegata di area dell’Emilia-Romagna per l’associazione Giocatori Anonimi, a chi è vittima di questa dipendenza, e a cui ricorda che a Ravenna esistono due gruppi di auto aiuto a cui afferiscono persone diverse accomunate da storie simili. «E’ passato un anno da quando è arrivato il Covid-19, un anno difficile per tutti, anche per chi è alle prese con una dipendenza. Le stanze dei gruppi dell’associazione Giocatori Anonimi sono chiuse da Dpcm in quasi tutt’Italia e anche i due gruppi di Ravenna si attengono alle regole, seppur con sofferenza. Per ovviare al problema, da un paio di mesi abbiamo deciso di ritrovarci all’aperto passeggiando nella nostra bella città. Mascherina, distanza, aria fresca e la voglia di fare qualcosa per se stessi e per gli altri, mantenendo sempre l’anonimato, sono gli elementi che ci hanno dato la spinta». Ed è proprio agli altri che Sandra pensa quando ricorda gli effetti devastanti del gioco. «Se la dipendenza è diventata incontrollabile, se non riesci ad uscire dalle sabbie mobili in cui sei immerso, se hai perso l’equilibrio ed il controllo e lo sconforto non ti abbandona, sappi che non sei solo, Giocatori Anonimi c’è. Questi gruppi sono presenti su tutto il territorio regionale e a Ravenna, appena si potrà, torneranno a riunirsi il mercoledì (3669768038) e il giovedì (3476485617). Tutti i gruppi sono frequentati da uomini e da donne di tutte le età che hanno superato la paura e la vergogna di fare una semplice telefonata che, però, può salvare la vita». I numeri dicono infatti che la pandemia abbia peggiorato le condizioni di chi è vittima di questa patologia, visto che al gioco ci si può accedere anche da pc o da smartphone. «Il gioco è un’effimera illusione che affascina, che incanta, che illude, creando la speranza di risolvere quelli che, in questo momento ancora di più, sono i problemi di tante persone: di lavoro, finanziari e personali. L’illusione di una vincita che risolverà i problemi non fa altro che crearne una montagna di altri e si corre il rischio di trovarsi ben presto in un pericoloso vortice di distruzione. Lo sanno bene le persone che da anni frequentano Giocatori Anonimi e che si stanno recuperando da questa malattia, perchè di una malattia si tratta. Una malattia che però si può controllare con l’aiuto del nostro programma». (fe.fe.)