Ravenna, Dormitorio Re di Girgenti: In aumento neo diciottenni stranieri"
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Federica Ferruzzi - Continua a far registrare il tutto esaurito il dormitorio Re di Girgenti di via Mangagnina, gestito dal comitato cittadino antidroga in convenzione con il Comune. In crescita il numero di neo diciottenni che, fino al giorno prima di compiere la maggiore età, sono stati ospiti di strutture per minori stranieri non accompagnati. L’occasione per fare il punto sulla preziosa attività coordinata dall’instancabile Carla Soprani è offerta dalla recente donazione Ikea (vedi box), il cui mobilio «aiuterà sia gli utenti che i volontari che prestano servizio nella struttura. Ad oggi - spiega Soprani - i 22 posti disponibili sono tutti al completo. Ne abbiamo aggiunto uno per le donne (quattro in tutto) e la permanenza media va dai 3 ai 4 mesi. Ultimamente - prosegue - abbiamo registrato diversi neo maggiorenni. Si tratta di ragazzi stranieri che hanno da poco compiuto 18 anni arrivati senza famiglia in Italia e che per questo sono stati ospitati in strutture per minori non accompagnati». Diversi i servizi erogati dal centro, tra cui le sportine contenenti cene take away. «A ritirarle viene anche chi ha una casa ma si ritrova con le utenze sospese per mancato pagamento, - osserva la responsabile - e ogni sera ne distribuiamo non meno di venti». Per riempirle si ricorre anche al supporto di Conad, Coop e Penny Market, «che mettono a disposizione prodotti che si avvicinano alla scadenza. Due volte la settimana, inoltre, prepariamo un pacco spesa contenente pasta, pomodoro, riso, fette biscottate da distribuire a 26 famiglie che ci vengono segnalate dai Servizi sociali. Una volta l’anno si aggiungono anche olio e caffè, mentre in sole altre due occasioni inseriamo lo zucchero». Altri servizi sono quello di lavanderia e le docce, che soddisfano un numero crescente di ospiti. «Perlopiù ogni sera registriamo trentenni, ma ogni tanto arriva anche qualche sessantenne». Come l’anno scorso, circa la metà dell’utenza è rappresentata da italiani che hanno perso il lavoro, di conseguenza la casa, e non hanno una rete familiare a cui affidarsi.