Ravenna, Disagio mentale e cannabinoidi, aumentano i giovani al servizio Spdc dell'Ausl

Ravenna | 02 Novembre 2018 Cronaca
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Federica Ferruzzi - Nel quarantennale della legge 180 sulla salute mentale, il 25 e 26 ottobre scorsi il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) di Ravenna ha organizzato l’undicesimo convegno nazionale degli «Spdc no restraint». L’appuntamento è stato l’occasione per fare il punto sull’attività del reparto che, negli ultimi tempi, ha visto un incremento di ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 24 anni che a manifesti disturbi della personalità associano l’uso di sostanze. «Perlopiù si tratta di cannabinoidi e stimolanti - precisa il dirigente dell’Emergenza urgenza psichiatrica del distretto, Roberto Zanfini - parliamo di un abuso continuato nel tempo con dosaggi alti. Ragazzi che fumano circa dieci o dodici spinelli al giorno, ma che raramente ricorrono all’eroina». L’accesso viene effettuato, indifferentemente, da maschi e femmine, ma le ragazze manifestano anche disturbi del comportamento alimentare con tendenza autolesionista. «Si tratta di situazioni di marginalità sociale ma non solo - spiega Zanfini -, con un aumento di immigrati di seconda generazione. Sono queste le nuove fasce di marginalità, quelle che presentano un maggiore svantaggio sociale». Oggi il reparto conta su 20 posti letto, sempre pieni. «Il regime di attività - illustra il dirigente - è in linea con quelli dello scorso anno e si attesta sui 750 ricoveri annui. La degenza media è intorno ai 10 giorni e i ricoveri in tso sono circa il 13%». I numeri confermano una tendenza all’incremento di ricoveri con età inferiore ai 18 anni, perlopiù persone con disturbi psichici che abusano di sostanze. «Siamo però orgogliosi di dire che dal 2016 non conteniamo nessuno, ovvero non li costringiamo a letto. Su questo aspetto stiamo lavorando da 18 anni e in Emilia-Romagna, oltre a noi, lo fanno solo i centri di Carpi, San Giovanni in Persiceto e Modena». Un’attività complessa, perseguita sia attraverso interventi di tipo strutturale - «con spazi ampi è più facile, e abbiamo anche un giardino che possiamo usare come valvola di sfogo; inoltre abbiamo aumentato il numero di camere singole» - sia tramite sinergie con realtà vicine. «In proposito abbiamo stretto i contatti con la Polizia Municipale, il centro di salute mentale e il pronto soccorso, relazioni utili per gestire al meglio situazioni critiche. Il Csm ci viene in aiuto nelle situazioni in cui il paziente manifesta aggressività, mentre il coinvolgimento del Pronto soccorso è previsto in caso di intossicazione da sostanze e il poter contare sul sostegno della Municipale ci ha permesso di gestire in modo più umano le diverse situazioni. Un altro aspetto importante è che gli infermieri hanno acquisito maggiore capacità relazionale e non si limitano solo a dare medicine, ma eseguono anche interventi psicosociali, con trattamenti di tipo psicologico sia individuali che di gruppo». Un aspetto che per Zanfini è stato fondamentale nel ruolo di cura è la maggiore flessibilità del reparto, dove ai familiari è permesso rimanere per il tempo necessario senza che si vedano applicare rigide restrizioni. «Abbiamo inoltre ridotto i tempi di inattività delle persone ricoverate, perché solitamente il non fare nulla tende ad aumentare la rabbia, mentre abbiamo implementato i trattamenti individuali». Aspetto, quest’ultimo, per nulla scontato: «Può sembrare ovvio che per ogni utente ci sia un piano su misura, ma non sempre tutto è permesso: noi, invece, abbiamo ad esempio fatto in modo che chi fumava potesse continuare a farlo grazie alla creazione di zone fumatori. Ci siamo adoperati affinchè le persone potessero usufruire dei loro effetti e affetti personali, e non sempre questo è scontato». Personalizzazioni delle cure che hanno contribuito a diminuire tratti di rabbia che, secondo Zanfini, «si manifestavano maggiormente quando in primo piano c’era il controllo piuttosto che il trattamento psicologico».
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Spaccio come una 8ingiusta galera rlegalizzata
Commenta news 11/06/2022 - Andrea
Approvo in pieno quello che è scritto nell'articolo in quanto essendo di Lugo di Ravennaho avuto bisogno di alcuni ricoveri all'SPDC in quanto fumavo sigari in cui erano presentisostanze illecite ed ho sofferto molto a livello mentale per questo mio vizio, sono stato trattato in maniera adeguata dopo di che sono stato dimesso completamente recuperato, anche da momenti di rabbia perché soffro e soffrivo (più in passato che non ora) di voci telepatiche.
Commenta news 27/09/2019 - Gabriele Contoli
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