Ravenna, commercio al dettaglio, si parte domani, ecco come si preparano gli operatori
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Federica Ferruzzi - A pochi giorni dalla ripresa dell’attività anche per chi pratica commercio al dettaglio non ci sono regole chiare e ognuno si attrezza come può. Abbiamo sentito commercianti attivi in provincia di Ravenna, ognuno con la propria «ricetta» per far fronte al post Covid-19.
CALZATURE, VIGE IL BUON SENSO
Gianluca Gasperoni è proprietario dei due negozi di calzature Diva Lady, uno a Lugo l’altro a Ravenna, e ricorda come dal punto di vista normativo non ci siano ancora obblighi precisi relativi alla sanificazione. «Il vero problema è che non ci sono linee guida certe e l’imprenditore sta annaspando mentre cerca di riaprire il 18 maggio con una miscela a base di buon senso e notizie derivanti da giornali e associazioni di categoria. Si sta navigando nell’incertezza più completa». La sanificazione dei locali, Gasperoni l’aveva preventivata da tempo ed è stata commissionata ad una ditta preposta. «Oltre a questo sanificheremo gli ambienti con prodotti certificati, indosseremo guanti e mascherine e forniremo gel igienizzanti e “fantasmini” al momento della prova, ma si tratta di buone pratiche che abbiamo sempre adottato nel rispetto di clienti e dipendenti». Ed è proprio sul rischio penale del datore di lavoro qualora il dipendente si ammali di Covid 19 che Gasperoni punta il dito, «questo rischio mette in pericolo la riapertura di molte attività e porta diversi imprenditori a valutare l’idea di lasciare a casa i propri dipendenti. Imprenditori che in questa fase si sono dimostrati, invece, molto responsabili, dandosi da fare per rimettersi in pista. Questa categoria, infatti, si è re-inventata, è sbarcata sui social, ha dato dimostrazione di grande effervescenza. Se però, fin da subito, ci avessero indicato linee guida sulla sicurezza e avessero dato la possibilità alle aziende di mettersi in ordine, si sarebbe già potuto riaprire da tempo. Da quello che vedo, in giro e sui social, c’è voglia di ripartire e credo che di questo noi piccoli potremmo beneficiarne maggiormente. In questi mesi si sono cominciati a prendere in considerazione i negozi di vicinato e questo è importante perchè se si è lavorato bene, una fetta di chi è venuto in questo periodo continuerà a tornare».
TECNOLOGIA SPAZIALE PER GLI ABITI
«Il problema è che le linee guida non sono ancora chiare, ma noi ci siamo mossi per tempo - spiega Lorenzo Liverani dell’omonimo negozio di abbigliamento di Lugo - prendendo una macchina particolare, progettata dalla Nasa: si tratta del Beyond Guardian Air, in grado di trasformare aria e umidità in perossido di idrogeno garantendo così la sanificazione di ambienti e abiti». Per igienizzare i vestiti, infatti, basterà esporli all’azione del dispositivo per mezz’ora. «E’ un trattamento naturale al 100%, utilizzabile 7 giorni su 7 e riconosciuto dal Ministero della Salute come dispositivo medico Classe 1, testato su virus Dna e Rna, come ad esempio la Sars, sulla quale ha dimostrato efficacia in meno di trenta minuti. Abbiamo studiato tre giorni per capire cos’era meglio fare, le proposte sono tante, ma non tutte sono adeguate e alla fine abbiamo optato per questa. Abbiamo preso il meglio per la sicurezza della clientela e per la nostra. Per il resto - conclude Liverani - stiamo a vedere, ma siamo fortunati perchè abbiamo dalla nostra il vantaggio di avere un negozio grande, con tante sale e la possibilità di poter contare su un’entrata ed un’uscita diversificate».
SPRAY DISINFETTANTE SUI CAPI
«Siamo tutti preoccupati, ma con una grande voglia di ricominciare - spiega Barbara Minardi del negozio Lunablu di Faenza -. Al momento stiamo procedendo con i dispositivi che ci hanno detto di utilizzare, come il gel sanificante, e abbiamo impiegato un’impresa per pulire il negozio da cima a fondo. Le linee guida per la prova degli abiti, invece, non ci sono, per questo - oltre a pulire il negozio con alcool due volte a giorno e a detergere i terminali con il disinfettante - abbiamo pensato di mettere un carrello con le grucce in cui inserire i capi che, una volta provati, non vengono acquistati per poi sanificarli con uno spray disinfettante comprato in lavanderia. Se prima di lunedì ci diranno che servono l’ozono o il vapore a 100 gradi ci attrezzeremo, ma i tessuti sono diversi e non per tutti si possono adottare determinate procedure. Ovviamente noi indosseremo le mascherine e le daremo in omaggio con i guanti anche a chi verrà in negozio. Sono qui dall’85 e le taglie dei clienti le conosco a memoria - scherza Minardi -, vediamo cosa accadrà quando apriremo le serrande. Ho trovato un bel tavolino da posizionare all’entrata per agevolare il servizio: io sono fortunata, ho 80 metri quadrati e tre cabine di prova. Comunque cerchiamo di stare sereni: dopo l’angoscia di questi mesi la curva dei contagi è calata e mi pare che le persone si siano responsabilizzate. Speriamo bene».