Ravenna, Baldassarri (Ravenna Farmacie): "Stiamo cercando di tornare ad una normalità controllata"
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Nessuno dei sedici presidi sanitari che fanno parte di Ravenna Farmacie ha chiuso i battenti (a parte una breve eccezione) durante i mesi caldi del Coronavirus e nessun dipendente si è ammalato. E’ questo, in sostanza, il concetto espresso dalla presidente Bruna Baldassarri, che chiede di ringraziare tutto il personale - tra cui una cinquantina di farmacisti - che si è adoperato nonostante le difficoltà e la tensione dei mesi scorsi. «Tra l’altro - spiega la presidente Baldassarri - siamo in carenza di organico: normalmente potevamo contare sui laureati della sessione estiva, mentre quest’anno le lauree, proprio a causa del Coronavirus, sono andate per le lunghe e non stiamo assumendo, tant’è vero che i nostri farmacisti stanno facendo attività in aggiunta rispetto a quella prevista e per questo li ringrazio».
Le richieste sono meno pressanti?
«Sui dispositivi di protezione individuale non ci sono più le richieste dei mesi scorsi, anche perché le mascherine oramai vengono vendute prevalentemente al di fuori delle farmacie. La pressione è decisamente diminuita, anche se noi stiamo ancora lavorando sul tema delle disposizioni per il contrasto al Covid -19 e, come magazzino, continuiamo a lavorare al confezionamento ed alla consegna di medicinali che, diversamente, dovrebbero essere ritirati in ospedale in virtù della distribuzione diretta. Si tratta di un accordo fatto in modo informale, ma immaginiamo che terminerà a breve perché ora le persone si muovono in modo libero».
Cosa vi viene chiesto?
«Abbiamo ancora pazienti che vengono in farmacia per essere consigliati su come indossare le mascherine e anche su quali farmaci utilizzare perché l’accesso alle strutture sanitarie non è così facile come in passato. Credo che questa sia l’attività più interessante, perché è quella in cui la competenza sanitaria del farmacista viene utilizzata nella maniera più corretta».
Crede che il peggio sia alle spalle?
«Io spero che il picco dell’epidemia sia stato superato, ma come andrà non lo sa nessuno. Le nostre farmacie continuano a suggerire di tenere la guardia alta: continueremo, ad esempio, a mantenere gli schermi in plexiglass, e a tutti i clienti continueremo a chiedere di entrare con mascherine e mani disinfettate. Il personale, inoltre, stimola le persone a comportarsi nella maniera più cauta possibile per evitare contagi e svolge educazione sanitaria per evitare che ci possa essere un ulteriore picco epidemico».
Qual è l’attività principale, al momento?
«Stiamo cercando di tornare ad una normalità controllata, so che può sembrare un concetto contraddittorio, ma la gente deve rendersi conto che le misure vanno adottate. Come dicevo, il plexiglass verrà mantenuto. Era un presidio che stavamo già valutando di introdurre, dall’influenza alla tubercolosi è utile per non farsi contagiare». (fe.fe.)