Ravenna, A gennaio arriva Fred, il locale che non c'era
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Federica Ferruzzi - Forte di un filone nazionale che pare inesauribile e che torna prepotente anche in ogni programma tv, il mercato legato al cibo e all’enogastronomia pare non conoscere crisi e questo si riflette anche in città con l’apertura di nuovi locali. E se in via Corrado Ricci lo scorso aprile ha aperto i battenti una piadineria che vanta 47 anni di storia, in via IV Novembre sono stati inaugurati due locali legati alla ristorazione veloce. Se si pensa, invece, a ristoranti veri e propri, la prossima ristrutturazione di Palazzo Guiccioli, in via Cavour, porterà con sé una suggestiva taverna dedicata al poeta inglese amante di Teresa Guiccioli.
Per i nostalgici del Circolo dei Vicoli, delizioso ristorante con arredo studiatamente scompagnato e piatti che si ricordano a dieci anni di distanza, il 6 gennaio aprirà i battenti «Fred» enogastronomico, locale in circonvallazione Rotonda dei Goti gestito da Cristiano Parenti e Pietro Raggi, che ai tempi si trovavano rispettivamente in cucina e in sala nell’omonima osteria di via Vicoli. «Abbiamo lavorato insieme nell’ultima parte di gestione del circolo - racconta Raggi -, ma quell’esperienza finì per cause di forza maggiore e ci promettemmo, se fossero tornate le giuste condizioni, di collaborare di nuovo. Nel frattempo io ho terminato la mia attività a La Capannina, mentre Cristiano ha lavorato nel settore per circa otto anni. Oggi, a dieci anni di distanza, ci siamo ritrovati: ci siamo accorti che il Circolo è rimasto nella testa di tanti e nella nostra c’era un’idea che ci frullava. Siamo partiti con un locale che ci piaceva come posizione, c’era di mezzo una ristrutturazione e questo è tornato comodo perchè abbiamo potuto fare interventi, anche se siamo stati penalizzati dalle tempistiche. Ora lasceremo passare le feste e apriremo il 6 gennaio. Per quanto riguarda il nome ne cercavamo uno che fosse facilmente memorizzabile: di Fred famosi ce ne sono tanti, ma può anche essere letto in romagnolo, quindi freddo». L’idea, per quanto riguarda le proposte, è quella di lavorare con le mezze porzioni, «una cucina snella di carne, pesce e verdure, una ventina di piatti elencati in base agli ingredienti principali, con la proposta del vino presente in maniera massiccia. Gli ingredienti saranno rigorosamente del territorio, con produttori e fornitori locali, «ma non saremo necessariamente legati a ricette tradizionali: non solo cappelletti al ragù, per dire, ma anche piatti dal mondo». Il locale sarà piccolo, con 46 posti a sedere, inizialmente sarà aperto la sera, dall’orario dell’aperitivo a quello della cena, e sarà chiuso la domenica. Il logo sarà quello di un astronauta che pedala e che riflette l’idea dell’esplorazione del mondo gastronomico, a cui verrà abbinata una forte proposta di vini. «Al momento penso di poter dire che un locale come questo non c’è, poi magari ne spunteranno. Abbiamo pensato di proporre il nostro gusto dello stare a tavola e di bere mettendo a frutto la nostra esperienza in sala ed in cucina». (Foto Massimo Fiorentini)