Processo Cagnoni, un amico a Giulia: "Stai attenta perche non voglio leggere la tua storia sui giornali"
Marianna Carnoli - Braccata, impossibilitata a decidere qualunque cosa della sua vita. Queste le parole usate da Joannis Mytilineos (a destra in foto con Stefano Bezzi) , amico storico di Giulia Ballestri nel descrivere il rapporto di quest'ultima con il marito Matteo Cagnoni, accusato di averla uccisa a bastonate il 16 settembre dello scorso anno. Difronte alla corte d'assise, il 17 novembre, Joannis ha risposto alle domande di accusa e difesa sottolineando come, nel 2016, Giulia fosse profondamente infelice, turbata e determinata a separarsi. "Ci sentivamo anche una decina di volte al giorno, nell'ultimo periodo prima della sua morte, siamo sempre stati molto amici, eravamo compagni di banco al liceo. Mi sono trasferito stabilmente in Grecia nel '96, ma siamo rimasti in contatto". Giulia aveva parlato dei problemi con il marito a Joannis già anni fa "quando mi disse di essere in crisi provai a convincerla a darsi da fare per tenere in piedi il matrimonio, ma passavano i mesi e le difficolta' aumentavano. Tra l'altro la coppia aveva subito un colpo pesante anche nel 2010 dopo l'inchiesta giudiziaria sui farmaci che aveva coinvolto il marito e dalla quale, comunque, Cagnoni era uscito pulito. Giulia mi raccontava che lui le diceva come vestirsi, cosa mangiare, cosa dire in pubblico, come gestire i bambini. E a lei che era una persona forte e determinata pesava molto dover sottostare alla volontà di un'altra persona. Anche prima di aver scoperto il tradimento lui le aveva reso la vita impossibile poi diventò maniacale: le ripeteva che l'avrebbe distrutta. Nella primavera dello scorso anno sono venuto in Italia e sono andato a trovarla a casa. Abbiamo chiacchierato in terrazzo perchè sospettava che in casa ci fossero cimici inoltre mi disse anche che temeva che il marito le mettesse delle pillole nell'acqua e che, quindi, beveva solo da bottiglie nuove. Era stremata, ma voleva arrivare ad una separazione tranquilla perche' amava i suoi figli e ha cercato di tutelarli e proteggerli fino alla fine . Ricordo che un giorno le dissi che doveva stare attenta, e che non avrei voluto leggere la sua storia sui giornali. Fu un amico comune a chiamarmi per dirmi che era stata ammazzata e non avevamo dubbi fosse stato il marito visto che da tempo avevamo paura per lei. Giulia non era mai stata convinta del suo matrimonio: quando conobbe il marito aveva una vita sociale piena ed era felice e, nonostate fosse interessata a lui e contenta che la corteggiasse, temeva che la vita quotidiana con una persona che voleva aver l'ultima parola su tutto, sarebbe stata molto difficile. Rimase incinta e decisero di sposarsi poi quando perse il bambino mi confidò che non era certa di volersi sposare. Ma alla fine lo fece. Dovette smettere di frequentare i suoi amici storici per uscire solo con quelli del marito e negli anni il loro rapporto si deterioro' in maniera irreparabile, cosi anch'io le dissi che sarebbe stato meglio divorziare. Della relazione extraconiugale me ne parlò tardi, ma mi descrisse Stefano come una brava persona, con la quale aveva un'affinità fisica ed intellettiva. "Quando sto con lui mi sembra di prendere una boccata d'aria, sai come quando una persona sta sempre in apnea" mi scrisse. La sentii l'ultima volta il giorno prima del suo omicidio e mi scrisse che mi avrebbe chiamato per raccontarmi le novita' per la separazione: con il nuovo compagno sperava di potersi riprendere la sua vita serena, ma non ha potuto farlo.