Porto Ravenna, Mario Petrosino (AdspRa) spiega cosa è la Zona logistica speciale (Zls)
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Elena Nencini
Presentato il Piano di sviluppo strategico per l’istituzione della Zona logistica semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna. Un progetto speciale per la movimentazione delle merci in regione che ha come cuore pulsante del progetto il porto di Ravenna, e si concentra su 9 nodi intermodali (porto di Ravenna, Terminal Intermodale di Piacenza, Interporto di Parma, Terminal di Rubiera, Scalo di Marzaglia, Scalo di Dinazzano, Interporto di Bologna, Lugo Terminal, Scalo ferroviario Villa Selva), 12 aree produttive, 8 province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emilia) e 18 Comuni. Oltre a mettere in relazione infrastrutture viarie e ferroviarie e aree produttive commerciali, le imprese insediate nella Zls, già presenti o nuove, potranno avere una serie di facilitazioni, nazionali e regionali, come semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali. Le agevolazioni previste nel ‘pacchetto localizzativo’ in corso di definizione saranno condizionate allo sviluppo o attivazioni delle relazioni con il sistema portuale di Ravenna.
Come previsto dalle normative nazionali per l’istituzione delle zone economiche speciali, la nuova zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna avrà un’estensione di circa 4mila ettari e unirà il porto di Ravenna, baricentro del sistema, con i nodi intermodali regionali e le aree produttive commerciali. È sarà istituito un Comitato di indirizzo con funzioni di supporto per promozione, investimenti, monitoraggio e collegamento con le strutture regionali.
Mario Petrosino, direttore operativo Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale di Ravenna, spiega i particolari della Zls.
Cosa rappresenta per il porto di Ravenna la Zls?
«Si tratta di un’area di 4000 ettari e sarà una grande opportunità per il porto: una nuova disposizione di legge del 2018 permette a tutte le regioni italiane di presentare una proposta che dovrà successivamente essere accettata dal Consiglio dei Ministri. Il driver per costituire una zona logistica speciale è la presenza di un porto e di un’Autorità portuale. In questo caso il porto di Ravenna sarà il driver principale di questa zona. Intanto è iniziata un’interlocuzione tra i sindaci dei territori e la Regione Emilia per individuare tutte le zone che devono dimostrare di avere un nesso economico e funzionale con il porto di Ravenna».
Quali azione pratiche saranno intraprese per aiutare le aziende della Zls?
«La Zls rappresenterà per il porto di Ravenna un’importante occasione di sviluppo. Abbiamo iniziato con la Regione un’interlocuzione da diversi mesi per arrivare alla definizione di una serie di incentivi, sia dal punto di vista procedurale-amministrativo che dal punto di vista economico-finanziario per le imprese che si vorranno insediare nella zona. Sottolineo che, rispetto a tutta la regione dove sono state individuate le aree di cui si parla, il driver fondamentale sarà il nesso economico e funzionale con il porto di Ravenna che dovrà essere dimostrato dalle imprese che si insedieranno anche in altre zone della regione. Per il porto bizantino sarà un importante momento di confronto e sviluppo, certamente non saremo gli unici in Italia, ma speriamo che rappresenti un importante volano per le imperse che volessero insediarsi o espandersi in particolare nella zona portuale».
Per quanto riguarda in particolare l’hub ravennate?
«Per quanto ci riguarda tutto l’ambito portuale sarà inserito nella Zls in particolare siamo fiduciosi che le nuove aree di sviluppo, che saranno gestite direttammente anche dall’Autorità portuale ,potranno essere delle aree in cui la nuova normativa possa trovare applicazione».