«Le feste sono un importante veicolo pubblicitario e un'occasione di incontro per iscritti e simpatizzanti, oltre ad essere uno strumento per finanziare il partito» spiega Secondo Valgimigli, storico iscritto di Rifondazione comunista di Villa San Martino ed ex amministratore pubblico.
«Rifondazione, tra l'altro, non ha mai potuto contare sul sostegno di importanti sponsor, ma si è sempre sostenuta con le feste – aggiunge Valgimigli -. Il sistema delle feste, negli ultimi anni, è cambiato molto. A Villa San Martino abbiamo sempre fatto tutto noi volontari in prima persona, dal montaggio delle strutture alla gestione delle cucine. Ma da cinque anni non organizziamo più la manifestazione nella frazione perché non ne abbiamo più le forze. Oggi, invece, il Pd a volte ingaggia una ditta specializzata per il montaggio e affitta locali dotati di cucine professionali o ristoranti. Poi si è allungata la trafila burocratica, occorrono molti permessi e certificazioni di specialisti... Così la sezione di Villa San Martino contribuisce, assieme a quelle di Piangipane, Conselice e Cervia alla festa di Mezzano».
Dopo l'evento nella frazione del forese ravennate, tenutasi il 30 aprile e il 1° Maggio, in agosto sarà il turno della festa provinciale a Sant'Agata sul Santerno. «A Sant'Agata sarà più semplice – continua il tesserato falce e martello -: utilizzeremo le strutture utilizzate pochi giorni prima dalla Pro loco per un altro evento». La manifestazione si terrà tra il 10 e il 16 agoso. «Vi saranno dibattiti tutte le sere – spiega Yuri Farabegoli, segretario provinciale di Rc –: tratteremo di ambiente assieme ai comitati ravennati contro il rigassificatore, scuola, lavoro e sinistra alternativa. A chiudere l'evento ci sarà il segretario nazionale, Maurizio Cerbo».
Se le feste sono sinonimo di partecipazione, l'ultima chiamata alle urne testimonia una crescente disaffezione. «Oggi la gente non va a votare e i partiti dovrebbero chiedersi il perché. Penso anche che non si possa sedere tra i banchi della maggioranza, come fanno Lega o Più Europa, e promuovere un referendum. La riforma della giustizia non può essere scritta dagli elettori: questo compito spetta al Parlamento».
Tra un anno si tornerà a votare per le politiche. «Mi auguro che la sinistra radicale possa mettersi insieme e, almeno una volta, sostenere un progetto condiviso. Non mi interessano i nomi. Prima bisogna smettere di litigare. Se pensiamo agli esempi di Francia e Colombia, possiamo notare importanti risultati».