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«Poeta con la maiuscola» di Andrea Martellosio – 2G dell'I.C. Nelson Mandela (Crema)

Ravenna | 22 Dicembre 2021 Dante700
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Buongiorno a tutti. Oggi sono davvero orgoglioso di poter intervistare il grande Sommo Poeta con la P maiuscola, scrittore di molte opere, ma soprattutto scrittore della Divina Commedia, opera conosciuta in tutto il mondo. Vi presento l’illustre Dante Alighieri.

Andrea: Buongiorno Illustre Dante, sono davvero felice di poterla intervistare. Ho moltissime domande da farle… Vorrei cominciare con il chiederle: oltre al poeta, politico, scrittore è stato anche un bambino. Com’è stato Dante da bambino?

DANTE: Buongiorno Andrea, sono felicissimo di rispondere a tutte le sue domande. Inizio col dirle che la mia infanzia è stata davvero felice. Sono nato nella città più bella d’Italia, Firenze. I miei genitori erano Alighiero degli Alighieri e Bella, con loro ho passato una meravigliosa infanzia, anche se purtroppo la mamma mi ha lasciato troppo presto... Mi hanno amato tantissimo.

ANDREA: Era una famiglia borghese o nobile?

DANTE: I miei genitori appartenevano ad una famiglia nobile Fiorentina; anche se in quegli anni non ce la passavamo benissimo, vivevamo in una bella casa nel centro di Firenze. Vicino a casa nostra c’era la chiesa di S. Margherita de’ Cerchi, dove incontrai la mia musa ispiratrice Beatrice.

ANDREA: Si innamorò subito di Beatrice?

DANTE: Sì, mi innamorai pazzamente di questa ragazza, un amore puro che durò per tutta la mia vita. Lei mi fu accanto in ogni poesia, in ogni opera che scrissi quando diventai grande.

ANDREA: Ora è un illustre poeta e scrittore, da piccolo avrebbe sempre voluto fare questo come lavoro?

DANTE: Si, ho sempre amato scrivere. Anche da piccolo scrivevo delle bellissime poesie alla mia adorata mamma, lettere d’amore materno per ringraziarla di tutto il suo amore per me.

ANDREA: Grazie a Lei la lingua ufficiale del tempo divenne il Fiorentino. Molti suoi colleghi la utilizzarono per scrivere poesie. E’ felice di essere considerato il promotore della lingua per tutti?

DANTE: Non avrei mai pensato che il Fiorentino potesse diventare la lingua ufficiale dei tempi ma soprattutto che diventerà in futuro la lingua ufficiale di tutta Italia... Sono felice che grazie a una lingua così dolce e semplice, comprensibile da parte di tutti, ogni persona possa comunicare con gli altri.

ANDREA: Posso chiederle se non fosse nato a Firenze, dove sarebbe voluto nascere?

DANTE: Sarei voluto nascere a Roma, città eterna con molta storia classica anche se credo che mai avrei cambiato la mia Firenze con nessun’altra città.

Amo la mia Firenze con tutto il mio cuore. Sono stato davvero molto male quando fui esiliato dalla mia adorata città.

ANDREA: Durante l’esilio visse in altre città: Verona, Treviso e Ravenna. In quale di queste città si trovò meglio?

DANTE: Verona. E’ la città che amai di più anche se la mia Firenze mi mancava molto ed è la città che rimase nel mio cuore per tutta la mia vita.

ANDREA: Illustrissimo Dante, la sua vita da esiliato si conclude a Ravenna. Come ha vissuto gli ultimi suoi anni in questa bellissima città?

DANTE: Cosa dirle Andrea! In questa meravigliosa città situata vicino al Mar Adriatico, ho vissuto in pace con me stesso, in una condizione di agiatezza e serenità che mi era mancata nei precedenti anni di esilio. A Ravenna sono riuscito a ricongiungermi alla mia famiglia, tanto desiderata e tanto amata. Ho davvero vissuto i miei ultimi anni in Paradiso, come la mia ultima cantica della Divina Commedia.

ANDREA: Illustrissimo Dante, per finire vorrei presentarle una persona che lo ammira molto e tutta la sua vita l’ha vissuta nel suo nome. Le vorrei presentare il mio amato professor Pietro Fiori.

DANTE: Certo, non vedo l’ora di conoscerlo. So di essere il suo poeta preferito e grazie a lui i suoi alunni mi amano quanto lui ama me. Se i suoi alunni non vedono l’ora di aver lezioni di italiano è solo grazie alla sua passione e alla dedizione che ci mette nel suo lavoro.

PIETRO FIORI: Buongiorno a lei Dante. Sono onorato di incontrarla e di averla come Musa Ispiratrice per i miei alunni. Amo la mia vita e amo davvero tanto il mio lavoro. Vorrei solo insegnare ai miei ragazzi a guardare oltre, ad essere sempre se stessi, ma soprattutto auguro loro di “Riveder le Stelle” sempre dopo i momenti bui.

DANTE: Deve essere orgoglioso dei suoi alunni, se la amano non è per merito mio, ma solo suo. Continui ad insegnar loro l’amore per la lingua italiana, la passione per i loro progetti e vedrà che, anche dopo anni, lei sarà ricordato come il Sommo Professore amante di Dante che ha insegnato loro molto e li ha resi uomini e donne migliori.

PIETRO FIORI: La ringrazio moltissimo per le bellissime parole, dette da Lei sono davvero gratificanti. Non smetterò mai di insegnare ai miei studenti i suoi valori e i suoi ideali. Devo ringraziare il mio ex alunno Andrea per avermi permesso di incontrarvi.

ANDREA: Prof era giusto che lei incontrasse Dante. La ringrazio per tutti i suoi insegnamenti. Mi hanno reso un uomo migliore. Ringrazio Dante per la bellissima intervista.

DANTE: Grazie a tutti voi.

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