Milena Fico (Tcr): «Traffico in risalita per i container dall’inizio del 2021 nonostante la pandemia»

Elena Nencini
Il mercato globale è alle prese con la nuova ondata di disagi per quanto riguarda i container a causa dello scoppio di alcuni focolai in Cina e conseguente congestione di alcuni importanti hub portuali. Ritardi e linee container saltate che si sono ripercosse in tutto il mondo, così come i noli che sono saliti alle stelle
Milena Fico, direttrice Terminal Container Ravenna (Tcr), fa il punto della situazione sul terminal ravennate e presenta i dati dei primi 5 mesi.
Fico, come è andato il traffico container di Tcr nei primi 5 mesi?
«I dati al 31 maggio presentano un andamento dei container più che positivo, le unità sbarcate e imbarcate sono in aumento del 11.5%, se parliamo di teu invece l’incremento è del 13,2%. I pieni import - ricordiamoci che sono i container pieni che portano ricchezza - sono in calo dell’8% nei primi 5 mesi, rispetto allo stesso periodo del 2020 ed in drammatico calo rispetto ai primi mesi del 2019, cioè -20%. Ma dobbiamo pensare che siamo in recupero. Se guardiamo infatti i dati del primo trimestre l’import era in calo rispetto al 2020 di oltre il 17%, oggi siamo a – 8%. Quindi piano piano recuperiamo».
Quali sono i paesi che rispondono meglio alla ripresa?
«Abbiamo alcuni mercati di riferimento per l’import come l’Egitto, che più o meno è stabile rispetto al 2020, ma è in perdita importante rispetto al 2019, Israele è stabile. La Turchia è un mercato, invece, che non si sta sbloccando, sono in calo le merceologie che importiamo come elettrodomestici, confezioni di vetro per i sughi, succhi di frutta, con una flessione del 12% rispetto al 2020 e del -29% rispetto al 2019. Crescono invece le merci importate da Cipro, in aumento del 19% rispetto all’anno scorso e del 6% dal 2019. Con Cipro abbiamo ottimi scambi di prodotti ortofrutticoli, in particolare importiamo agrumi. In calo anche l’import dalla Cina, mentre si è ripreso quello dall’India. Un andamento per l’Asia altalenante: alcuni paesi sono in ripresa, altri ancora in calo». 
Per quanto riguarda invece l’export?
«Un boom per l’export, siamo più che positivi. Aumenta del 24% rispetto al 2020, + 16% rispetto al 2019. L’italian style è molto ricercato, parliamo di industria manifatturiera, ceramiche, piastrelle, arredi, prodotti chimici, mobili, meccanica fine, tutto quello che ha il marchio produzione italiana è molto richiesto. I mercati di nostro riferimento sono al 70% il paesi del Mediterraneo, mentre il 30% dal Far East: tutti i mercati di riferimento sono in crescita. L’Egitto con +21% di incremento sul 2020 e un +18% per il 2019; in aumento anche l’export verso Libia e Stati Uniti. C’è un incremento importante per i contenitori che arriveranno via transhippment. Siamo soddisfatti. Aumenta l’export verso Cina, India, Indonesia, Israele +33% rispetto al 2020 e + 23% per il 2019». 
Dalla pandemia si è evidenziata una preferenza del trasporto su gomma per motivi di costi. Come sta andando a Tcr?
«Il camion consente un risparmio a seconda delle destinazioni dei contenitori. C’è stato un incremento della movimentazione via camion, +8,2% rispetto al 2020, ma nel 2020 noi siamo stati alcuni mesi completamente fermi, mentre c’è un +3.65% rispetto al 2019. Per quello che guarda le ferrovie i dati sono in flessione: -11,7% rispetto al 2020, -27% rispetto al 2019. C’è sicuramente un momento di crisi del trasporto intermodale ferroviario, ma noi ci auspichiamo che presto possa essere superato». 
Il blocco dei container che sta avvenendo in Cina potrà colpire anche il porto di Ravenna?
«Le navi sono in rada, in attesa di essere lavorate, l’effetto eventuale si avrà non prima di luglio per quanto ci riguarda. Al momento non risentiamo di questi accadimenti. Non sappiamo quanti sono i container che dalla Cina devono partire ed arrivare da noi, quindi non siamo in grado di fare nessuna previsione se non verso la fine di luglio. Speriamo che non ci tocchi più di tanto tra qualche mese».