Melandri (Cgil) riflette sulla situazione dell’occupazione e i possibili sviluppi per il futuro del porto

Ravenna | 03 Luglio 2021 Economia
melandri-cgil-riflette-sulla-situazione-delloccupazione-e-i-possibili-sviluppi-per-il-futuro-del-porto
Elena Nencini
La trasmissione «Ravenna Porto aperto» che la redazione di SettesereQui ha portato avanti in questi oltre due anni su Tr24, ha ospitato nell’ultima puntata prima della pausa estiva, Marinella Melandri, segretaria generale Cgil Ravenna. I temi affrontati sono stati l’occasione per una riflessione su porto e lavoro.
Melandri, da sei mesi ricopre il nuovo incarico di segretaria generale di Cgil Ravenna, come è andata?
«Sono stati 6 mesi intensi, segnati dalla pandemia, dalla seconda e terza  ondata, ma anche dall’inizio delle vaccinazioni, quello strumento che speriamo ci permetterà di affrontare il futuro con più serenità. Sono stati mesi con cambiamenti importanti, a cominciare dal fatto che c’è un nuovo governo con un contesto completamente diverso che dovrà portare anche sul nostro territorio la disponibilità di importanti risorse per sostenere la ripresa e l’occupazione». 
Cosa metterebbe al primo posto delle preoccupazioni?
«La preoccupazione maggiore che abbiamo dovuto affrontare in questo periodo, è stata proprio quella dell’occupazione: anche in questi primi mesi del 2021, i livelli di interessamento dei lavoratori in termini di cassa integrazione, o ammortizzatori sociali nelle varie tipologie previste dalle normative, sono stati importantissimi. Ancora oggi abbiamo 7000 lavoratori nella nostra provincia che sono coperti - o per i quali sono stati autorizzati - gli ammortizzatori sociali».
Il Governo si è pronunciato sullo sblocco licenziamenti, che ne pensa?
«La soluzione trovata è sicuramente di aiuto nello accompagnamento di quelle situazioni che nelle prossime settimane potrebbero produrre dei licenziamenti. Il fatto che ci sia un impegno condiviso, anche con le più importanti associazioni datoriali, ad utilizzare la cassa integrazione aggiuntiva a zero costi che è stata messa a disposizione, è un elemento strutturale assolutamente significativo. L’importante è che il tempo che si guadagna in questo modo venga poi utilizzato per dare corso a quelle riforme degli ammortizzatori sociali e all’attivazione delle politiche attive per il lavoro che sono indispensabili per accompagnare anche nel lungo periodo la fase che abbiamo di fronte». 
Crede che sarà sufficiente?
«Non si può rispondere in termini di sufficienza o meno. È sicuramente un risultato molto importante in questo momento, nella prospettiva non è di per se sufficiente, ma siamo altrettanto consapevoli che nella prospettiva il blocco dei licenziamenti non avrebbe potuto essere prorogato all’infinito. Il nostro obiettivo è quello di avere una ripresa più solida e un’economia che sia  in grado di produrre anche nuova occupazione nella quale poter recuperare quelle persone che saranno inevitabilmente escluse dal processo produttivo e che abbandoneranno le loro aziende. 
Da un lato c’è l’esigenza di avere un mercato del lavoro recettivo dal punto di vista dell’occupazione, dall’altro c’è l’esigenza di avere delle politiche attive per il lavoro e una riforma degli ammortizzatori sociali universalistica e solidaristica che consenta di gestire quello che avremo di fronte. Questo è sicuramente un risultato importante che evita che ci siano problemi nell’immediato e in sostanza con questo provvedimento si guadagna tempo. É comunque un risultato importante e positivo frutto della mobilitazione che abbiamo messo in campo». 
Per quanto riguarda il nostro porto, quale è la situazione?
«Il porto di Ravenna non si è mai fermato e le attività sono sempre continuate. Certamente ha risentito di una riduzione dei traffici e questo ha prodotto degli effetti anche dal punto di vista del lavoro. Le attività non si sono mai fermate grazie a dei protocolli di sicurezza generalmente attivi nel porto, ma che nello specifico hanno dato attuazione ai protocolli nazionali di sicurezza contro il covid. Questo ha consentito di continuare le attività in maniera pressoché normale, ma con l’implementazione delle attività legate alla prevenzione covid. Ora a distanza di 5 mesi dall’inizio dell’anno possiamo dire che il livello dei traffici è simile a quello del 2019, non facciamo paragoni con il 2020 perché è stato un anno molto particolare. 
In questi primi mesi la percezione è che stia cambiando la composizione dei traffici, che ci sia un incremento legato ai container e alle attività di traghetto, così come un incremento dei materiali da costruzioni per l’ambito ceramico e anche per i prodotti metallurgici. Questo fa ben sperare perchè sono elementi che danno un impulso positivo al resto delle attività che si svolgono in parte sul nostro territorio, ma anche in altri ambiti. Dal punto di vista occupazionale ci aspettiamo una tenuta e anche un aumento. Il tema più significativo che dobbiamo affrontare è quello della qualità del lavoro».
in che senso?
«Dalla tragedia della Mecnavi è partita un’importante commissione di inchiesta parlamentare, poi una Commissione lavoro che ha portato un’indagine a tutto tondo sui temi della sicurezza nei posti di lavoro, da cui poi sono scaturite quelle normative che oggi sono al centro della prevenzione nel porto. Oggi il porto di Ravenna ha un importante protocollo di sicurezza che garantisce un sistema integrato dei rappresentanti dei lavoratori aziendali per la sicurezza con i rappresentanti dei lavoratori di sito e un monitoraggio continuo. Si tratta di un protocollo avanzato che va oltre quello che prevedono le normative, ma che ha trovato un luogo ideale per svilupparsi in funzione delle caratteristiche specifiche del porto di Ravenna, un porto canale, un porto piccolo, che vede la compresenza di tantissimi soggetti afferenti responsabilità diverse in ambiti sostanzialmente ristretti. Un protocollo importante». 
Un protocollo che però è scaduto a fine 2020?
«Sono protocolli che esistono da una ventina d’anni, ogni volta sono stati rinnovati e implementati. Il valore aggiunto di quel protocollo è che non è applicabile esclusivamente sulle aree demaniali, ma anche sulle aree contigue e quindi crea una continuità di verifiche, di prevenzione, di interventi su tutto l’ambito portuale. Questo è un elemento di garanzia importante. Tenendo conto dei cambiamenti che interesseranno l’hub portuale di Ravenna sarebbe particolarmente importante approfondire quegli elementi che incidono sulla prevenzione degli infortuni».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-ravenna-melandri-cgil-riflette-sulla-situazione-delloccupazione-e-i-possibili-sviluppi-per-il-futuro-del-porto-n29857 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione