La Biblioteca Classense dedica due camerini a Dante, la responsabile Gennaro racconta l’allestimento
Elena Nencini
L’inaugurazione della nuova sezione Dante è l’ultimo significativo tassello del progetto «La Classense si amplia», conclusosi nel 2020 con il completo riallestimento e rinnovamento della sezione di saggistica e letteratura a scaffale aperto del primo piano.
In occasione del settecentenario della morte di Dante, l’Istituzione Classense si è posta l’obiettivo di diffondere le opere e gli studi danteschi; è nata così l’idea di mettere finalmente a disposizione del pubblico – in un apposito spazio a libero accesso – il materiale più recente e adatto allo scaffale aperto, tratto dalla vasta raccolta di opere e studi danteschi che la Classense ha coltivato negli anni.
Oltre naturalmente a tutte le opere e ai relativi studi, si possono trovare riuniti a scaffale i volumi ispirati alla figura di Dante nelle varie espressioni artistiche, comprese le arti performative e i graphic novel, le biografie dal Trattatello di Boccaccio in poi, gli studi sulla figura del Poeta, sui luoghi danteschi o sull’influenza che Dante ha esercitato nei secoli successivi.
La nuova sezione dantesca è stata integrata grazie agli omaggi delle case editrici Fabrizio Serra e Salerno per quanto riguarda le collezioni seriali, sia retrospettive sia correnti, mentre per gli studi monografici si è impegnata la Casa editrice Leo S. Olschki.
Eloisa Gennaro, responsabile dell’unità organizzativa Biblioteca Storica Istituzione Classense, parla del nuovo allestimento dei due camerini dedicati a Dante, di cui, insieme a tutto il personale dell’Uffico catalogazione, ha curato la sistemazione.
Dove sono collocati i due camerini dedicati a Dante?
«Al primo piano della biblioteca, nella sezione di letteratura e saggistica. Sono parte integrante del riallestimento di questo piano: abbiamo rinnovato tutta la parte di letteratura, dai classici greci e latini fino all’800, e abbiamo creato due camerini dedicati proprio a Dante.
La biblioteca acquisisce da un secolo tutto ciò che esce su Dante, per noi è una priorità. Però solitamente il materiale dantesco è tenuto in luoghi non accessibili al pubblico. In occasione del 700esimo anniversario della sua morte abbiamo rimesso insieme, in uno spazio fisico e a libero accesso, le sue opere. Volevamo dare visibilità e accesso diretto a questo patrimonio consistente».
Di quanti volumi parliamo?
«A scaffale sono circa mille, compresi i periodici, abbiamo creato una sorta di vetrina. Naturalmente non abbiamo potuto mettere a consultazione libera il materiale più antico e più prezioso, ma le monografie, i periodici moderni e poi il multimediale. Ci sono dvd, film, musica e quant’altro ispirato a Dante».
Che tipo di pubblico viene?
«Da quando abbiamo ri-aperto chiaramente la nostra visione non è realistica, rispetto al solito. Però c’è molta curiosità, ci troviamo spesso delle persone dentro. Sono soprattutto appassionati dell’argomento. La nostra sezione di saggistica è aperta agli studenti delle superiori e agli universitari, come agli studiosi. Proprio lo scaffale ispirato alle arti è piaciuto molto come la selezione di opere illustrate».
Che criterio è stato usato?
«Da un parte tutto ciò che poteva essere messo a scaffale aperto, mentre dall’altra volevamo far vedere la varietà del materiale su Dante, dai volumi di arte, alle graphic novel ai repertori danteschi, ai libri in altre lingue».
Quali sono i volumi più particolari?
«Sicuramente le graphic novel, al di là dello studio, la peculiarità di questa sezione è proprio la parte artistica. Alcuni repertori illustrati, come quello della Salerno editrice. Tra i volumi illustrati ci sono la Divina Commedia del Martini, di William Blake, diDorè, anche se non abbiamo potuto esporre le edizioni antiche. Ma ci sono anche i Manga».