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Grande partecipazione popolare per l’Archivio del Film di Famiglia della città

Ravenna | 02 Agosto 2017 Cultura
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Più di 700 pellicole amatoriali nei formati 8mm e Super8 sono il «bottino della memoria» che il Comune di Ravenna ha raccolto in un paio di mesi, con il bando pubblico «Sguardi in camera – Ravenna nei film di famiglia», conclusosi all’inizio di luglio dopo il lancio primaverile. Il progetto, che il Comune ha promosso attraverso l’assessorato alle Politiche e cultura di genere, insieme a Home Movies - Archivio del film di famiglia e in collaborazione con la biblioteca Classense e la Fondazione Casa di Oriani, aveva lo scopo di raccogliere con finalità archivistica vecchi filmati girati dai cittadini di Ravenna, e ne sono pervenuti alcuni girati anche in 16 mm, quindi semi-professionali. In totale le ore di girato raccolte equivalgono a 49 ore contro le 30 che ci si era dati come obiettivo.
«Dopo questo sorprendente riscontro - dichiara l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali - siamo al lavoro per concretizzare la seconda parte del progetto, ovvero il focus sul ruolo delle donne e il cambiamento negli ultimi 50 anni».
Gli anni di realizzazione delle pellicole partono dai primi anni ’50 (straordinarie le riprese della spiaggia di Porto Corsini con le tende a fare ombra ai bagnanti, le turiste con i costumi interi e per quelle più emancipate in «due pezzi») e per lo più si concentrano tra la metà degli anni ’60 e metà degli anni ’80, dove il colore prevale sul bianco e nero. Nelle immagini in movimento Ravenna afferma la propria identità attraverso il boom economico (le abitazioni con gli elettrodomestici, le prime gite fuori città con la fiat 500 o la Lancia, in estate le domenica al mare o in inverno nelle località sciistiche). Alcuni fondi consegnati sono di particolare interesse poiché documentano aspetti meno consueti per i film domestici, come il mondo del lavoro (immagini realizzate al porto, le attività negli esercizi commerciali e nei reparti d’ospedale, i lavori agricoli, etc….
Giuseppe Pazzaglia e Silvia Savorelli, ideatori e responsabili del progetto, hanno effettuato delle interviste ai cineamatori e ai loro parenti, allo scopo di raccogliere preziose informazioni, documentazione, storie, milieu e vicende famigliari, avvenimenti, per dare spessore al controcanto delle immagini in movimento.
Tra novembre e dicembre verrà allestita una mostra di immagini tratte dai fotogrammi dei film di famiglia alla biblioteca Classense, focalizzata sul ruolo della donna e i cambiamenti sociali degli ultimi 50 anni. In occasione della mostra si cercherà anche di organizzare un calendario per consentire la restituzione nei supporti digitali dei film restaurati e digitalizzati ai cittadini ravennati che hanno deciso di donarli all’Archivio Nazionale del Film di Famiglia. L’auspicio dei promotori è che in futuro si possano individuare dei nuovi finanziamenti che permettano di proseguire il lavoro di raccolta delle pellicole, i colloqui e le interviste con i donatori, l’inventariazione e la visione del materiale raccolto soprattutto con la prospettiva di creare un archivio ravennate della memoria filmica famigliare.
 
Info ravennasguardiincamera.wordpress.com.
 
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