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Elena Nencini
Un periodo denso di attività per il porto e in particolare per l’Autorità di Sistema portuale dell’Alto Adriatico di Ravenna (AdspRa), impegnata su moltissimi fronti. Intanto è stato posizionato il primo pontone della ditta incaricata Fagioli per avviare i lavori di rimozione del relitto della motonave Berkan B che da due anni si trova nel porto di Ravenna, nella banchina ex Tozzi lungo il canale Piomboni. Il presidente di AdSPRa Daniele Rossi ha dichiarato che nel frattempo sono state effettuate dalla società Ambiente 11 prelievi all’interno della prima e della seconda cintura di panne che circondano il tratto dove è affondato il relitto, e lo spazio subito all’esterno: «Sono state da poco comunicate le prime risultanze di queste analisi da cui emerge che tutti i valori rilevati sia per le acque che per i sedimenti non evidenziano alcuna contaminazione essendo i valori ampiamente entro i limiti di legge». L’accelerazione al processo di rimozione del relitto è legato anche al suo inserimento nel progetto Hub portuale: infatti uno degli impegni con il general contractor era proprio di mettere a disposizione un’area per le operazioni, individuata nella banchina davanti a cui si trova Berkan B. Grazie ad una variante contrattuale quindi i lavori di rimozione della nave sono stati inseriti nel progetto, allo stesso costo previsto.
A spiegare la situazione di altre procedure aperte riguardanti il porto di Ravenna è Mario Petrosino, direttore operativo di AdspRa. Petrosino, a che punto è la gara del terminal crociere?
«La procedura è aperta e si concluderà il 14 luglio. Entro quella data ci aspettiamo di ricevere la proposta del proponente (Royal Carribean nda) a cui si potranno naturalmente affiancare anche altre proposte concorrenti. Dopodichè inizieranno i tempi tecnico/amministrativi previsti dalla norma per l’aggiudicazione formale. L’obiettivo è ovviamente quello di consegnare l’area del terminal il primo gennaio prossimo, per avere anche una continuità di gestione (ricordo che l’attuale concessione scade il 31 dicembre 2021)». Su quali altre procedure state lavorando?
«Parallelamente a questo stiamo lavorando su altre tre direttrici come AdSP complementari ma assolutamente importanti per la località. Il Cold Ironing (elettrificazione banchine), la realizzazione del Parco delle Dune che eliminerà la frattura urbanistica tra il paese ed il nuovo terminal e la viabilità che sarà condivisa con l’Amministrazione comunale e la località. Questa grandissima e storica opportunità per la città di Ravenna ed il suo settore turistico (oltreché ovviamente per gli operatori portuali), vogliamo che sia condivisa non solo dalla città storica (cosa già avvenuta il giorno di presentazione del bando quando tutte le forze economiche della città lo hanno riconosciuto) ma vogliamo che il nuovo terminal sia anche una opportunità per Porto Corsini». Che segnali sta dando il porto dopo la riapertura?
«Il primo quadrimestre ha finalmente visto una ripresa dei traffici in linea con i dati pre pandemia. Le ultime analisi economiche presentate sembrano confermare che ci sarà una robusta ripresa economica ed il porto ovviamente riflette l’andamento generale dell’economia, in particolare sui settori dove siamo leader a livello logistico (prodotti siderurgici, agroalimentare e materiali da costruzione). Una importante ripresa anche per i semirimorchi con un ulteriore nuovo traghetto di Grimaldi inserito da aprile sulla linea storica Ravenna-Brindisi-Catania».
Sono previsti i lavori di rifacimento delle banchine, come si organizzeranno i terminalisti durante i lavori?
«E ‘ chiaro che durante i lavori previsti con il rifacimento di oltre 6 km di banchine (attualmente lavori in corso su banchina Marcegaglia e Magazzini Generali) i terminal non possono fermarsi. Per questo abbiamo previsto che dal punto di vista tecnico che le banchine vengano costruite a stralci in modo tale da non inibire mai completamente l’utilizzo, mentre dal punto di vista amministrativo abbiamo predisposto una procedura che permetterà di condividere le banchine del vicino per il tempo dei lavori.
Una esperienza innovativa dal punto di vista amministrativo che di fatto si baserà anche su un meccanismo solidale tra gli operatori del porto».
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