Corsini (Regione): «il porto è un nodo strategico e infrastrutturale per lo sviluppo economico»

Ravenna | 21 Novembre 2021 Economia
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Elena Nencini
A fare il punto sulla situazione del porto e sui prossimi investimenti che la Regione Emilia-Romagna prevede per quanto riguarda l’hub è Andrea Corsini, assessore Trasporti e Infrastrutture Regione Emilia-Romagna. 
Qual è l’importanza del porto di Ravenna per la Regione Emilia Romagna?
«E’ sempre più crescente l’importanza del porto di Ravenna come nodo strategico e infrastrutturale per lo sviluppo economico, la logistica e il trasporto delle merci; fra poco anche dal punto di vista turistico con il project financing di Royal Carebbean per la realizzazione del terminal crociere. Il porto di Ravenna è sempre più una infrastruttura strategica. Con l’approvazione della Zona logistica semplificata dell’Emilia Romagna il porto bizantino consoliderà una serie di relazioni commerciali con altri nodi logistici e con le più importanti aree produttive della regione. Ed assumerà sempre più il ruolo di perno del sistema logistico e trasportistico della regione».
Sono molti i progetti che interesseranno l’hub bizantino per i prossimi 5 anni, quali sono le novità in proposito?
«Il porto di Ravenna ma più complessivamente tutto il sistema economico ravennate e romagnolo si  appresta a vivere una fase di grandi investimenti perché mobiliterà nei prossimi anni - come investimenti pubblici - delle cifre vicino al mezzo miliardo di euro. Perché se mettiamo insieme i 235 milioni del Progettone, del primo stralcio dell’hub portuale, i 46 milioni  per la realizzazione delle dorsali ferroviarie destra e sinistra Candiano, le risorse del Pnrr per il secondo stralcio dell’hub portuale e per il cold ironing (l’elettrificazione delle  banchine per il progetto green port), parliamo di investimenti davvero cospicui. Se ci mettiamo anche l’allargamento della tangenziale e della Classicana, che sono attesi da anni, nel territorio di Ravenna, parliamo di oltre 500 milioni di euro di investimenti che sono direttamente o indirettamente connessi all’hub».
Quando partiranno i lavori per tangenziale e Classicana?
«Sono due interventi già previsti nell’accordo di programma di Anas, ma adesso devono essere realizzati: sono circa 100 milioni di euro, che devono essere tradotti in opere. Incrociamo le dita, ma all’inizio del 2022 dovrebbe partire il primo stralcio dell’allargamento della tangenziale e dell’adeguamento della Classicana. Due strade importanti per tutti quelli che transitano su Ravenna, ma anche per i mezzi pesanti che si collegano al porto sia in entrata che in uscita. Si allargherà la strada e ci saranno benefici per quanto riguarda l’accessibilità al porto».
Ci sono novità per quanto riguarda i due scali merci in destra e sinistra Candiano?
«Stiamo chiedendo a Rfi di accelerare: quello in sinistra Candiano era già finanziato da tempo e adesso c’è bisogno di fare l’ultimo sforzo per andare in Conferenza dei servizi e passare alla realizzazione dell’opera. Il destra Candiano è stato invece finanziato recentemente grazie a una conquista della Regione Emilia Romagna che ha insistito con Rfi per prevedere questo finanziamento e gli stiamo chiedendo di accelerare la progettazione. Per i tempi il sinistra Candiano i lavori dovrebbero partire nel 2022, per l’altro si dovrà aspettare qualche tempo in più: si parla della fine del 2023». 
Si è parlato di nuove aree per la logistica?
«Le aree per la logistica sono quelle previste negli strumenti urbanistici del Comune di Ravenna, ovverol’area ex Sarome equella Cmc, penso che a breve ci saranno delle importanti novità positive con l’insediamento a Ravenna di importanti gruppi internazionali che accresceranno ulteriormente il ruolo strategico dell’hub portuale. Non pensiamo ad allargare le aree logistiche perché sono quelle già previste nel piano urbanistico e nel piano generale portuale del Comune di Ravenna».
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