Concerti: dai Marlene alla Donà, da Caccamo a Pierre Bastien fino al rap di Willie Peyote
Ce n’è davvero per tutti gusti, in provincia, in questo intenso fine settimana musicale che permetterà di scegliere tra il rock e il rap, tra la canzone d’autore che non disdegna le classifiche e la sperimentazione più radicale, ma dallo sguardo sempre bonario. Venerdì 17, al Bronson di Ravenna (Madonna dell’Albero), tornerà ad esibirsi Cristina Donà, probabilmente la più solida cantautrice rock italiana degli ultimi due decenni che proprio ai vent’anni di carriera sta dedicando il tour che la porta nella nostra provincia (ingresso 15 euro). La sera dopo, sempre al Bronson, con l’organizzazione del Cisim si passerà all’hip-hop con il ritorno di Willie Peyote, rapper dalla vena sarcastica e dalla scrittura che potrebbe non dispiacere a chi ama il cantautorato classico, che arriva forte di un’affermazione crescente che l’ha visto anche nella tv nazionale e oggi intento a promuovere il nuovo album «Sindrome di Toret» (10 euro). Sempre sabato 18 chi preferisse il rock, magari in italiano, sceglierà probabilmente di fare tappa in quel di Pinarella, dato che al Rock Planet suoneranno gli ormai veterani Marlene Kuntz, band tra le più celebrate della scena indipendente italiana degli ultimi 30 anni.
Molto più pop la proposta del Teatro Socjale di Piangipane, che venerdì 17 ha invitato a esibirsi il cantautore Giovanni Caccamo, già vincitore tra le «nuove proposte» a Sanremo 2015 e l’anno successivo terzo tra i big insieme a Deborah Iurato. Caccamo è molto apprezzato anche come autore e ha infatti collaborato con artiste di primissimo piano del nuovo pop italiano come Emma Marrone, Malika Ayane, Francesca Michielin ed Elodie. Da non sottovalutare.
Il week-end musicale avrà il suo culmine, per i più avventurosi, domenica 19 alle 21 al teatro Binario di Cotignola. Qui, a ingresso gratuito per l’encomiabile rassegna «Radici», organizzata dal Comune, si esibirà il veterano della sperimentazione francese Pierre Bastien. Pioniere dell’improvvisazione radicale con strumenti assolutamente non convenzionali fin dagli anni ’70 - si fa spesso riferimento al meccano per raccontare la sua musica – da allora Bastien si barcamena fra motori di vecchi giradischi, strumenti tradizionali asiatici e autentiche sculture sonore per creare una musica che rientra nell’ambito dell’avanguardia ma che ha il pregio di aver sempre mantenuto uno sguardo stupefatto e dei tratti giocosi, divertiti e divertenti. Insomma, un maestro dell’underground che però non ma ha mai fatto dell’ostilità espressiva la sua cifra, organizzando spesso eventi musicali pensati appositamente per i bambini. Al Binario porterà l’installazione «Quiet Motors», che incorpora piccoli ventilatori, chiodi, sonagli e strisce di carta, proiettando ombre cinesi sullo schermo.