Ciarrocchi (Eni) a Omc ha parlato di «Ravenna come esempio virtuoso»

Elena Nencini
Al centro della XV edizione di Omc a Ravenna è stato il tema della sostenibilità nel settore dell’energia, puntando su competenze, conoscenze, sinergie. Oltre 25mila metri quadrati di aree, 4 padiglioni espositivi, hanno ospitato 350 aziende e 1300 espositori, oltre a un folto pubblico proveniente da tutto il mondo. Una delle strade percorribili per il raggiungimento degli obiettivi che la Comunità Europea si pone per il 2030 (ridurre del 55%, rispetto al 1990, le emissioni di anidride carbonica, per arrivare poi nel 2050 ad essere carbon neutral) è la decarbonizzazione. A spiegare di cosa si parli esattamente con il termine CCUS  (cattura, utilizzo e stoccaggio dell’anidride carbonica) è Luigi Ciarrocchi, CCUS & Forestry director di Eni. 
Cosa significa parlare oggi di decarbonizzazione?
«La decarbonizzazione è un problema molto pressante e sappiamo bene che non esiste una sola strada per arrivare agli obiettivi che ci siamo dati per il 2050. E’ necessario perseguire una serie di strumenti e tecnologie per poter raggiungere l’obiettivo: bisogna promuovere e sostenere le energie rinnovabili, che rappresentano un punto fondamentale. Come è fondamentale l’efficienza energetica, i bio carburanti, i carburanti a basso contenuto carbonico o addirittura senza contenuto carbonico. Tutte queste azioni rientrano nella strategia di Eni». 
Pensate anche ad altre strategie?
«È necessario utilizzare un approccio globale, che comprenda più soluzioni, e tra queste un processo tecnologico importante è la cattura delle emissioni di attività industriali come acciaierie, cementifici, cartiere, aziende ceramiche che vengono dette “hard to abate”».
Per Ravenna e l’Emilia-Romagna quando si parla di decarbonizzazione cosa si può fare?
«L’Emilia-Romagna è una regione virtuosa, a Ravenna ci sono le piattaforme, ma c’è anche la festa della cozza, la Po valley dietro, un domani arriveranno le pale eoliche e c’è la ‘barriera blu’. Ravenna è un esempio virtuoso di coesistenza tra un mondo industriale e un mondo agricolo, turistico. In Emilia-Romagna si può agire sulle fonti rinnovabili, sull’eolico off-shore piuttosto che sul fotovoltaico, sul CCUS avendo di fronte a Ravenna un bacino enorme, una potenzialità incredibile. Oppure pensare per un futuro all’idrogeno, che oggi non è ancora maturo. Queste sono alcune strade che nel piano Piano di energia e clima della regione sono state prese in considerazione. Bisogna percorrere tutte le possibilità che si hanno per arrivare a decarbonizzare».
Cosa ne pensa di Agnes?
«Va nella direzione che dicevamo di utilizzare tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione. Sarebbe sbagliato andare contro a un progetto che può portare energia pulita attraverso l’eolico e dare un contributo per la decarbonizzazione. Non posso che essere d‘accordo. Va bene il parco eolico davanti Ravenna, ma va anche bene che che si continui ad estrarre gas perchè altrimenti la transizione non si fa in un giorno».