Calcio C, il Ravenna conferma il nuovo modulo e cerca il bis contro la Fermana
Ilja Arcozzi
Mi consenta. Ci piace immaginare che in una sorta di contrappasso ideale il Ravenna si sarebbe potuto rivolgere con queste parole a Silvio Berlusconi, neo patron del Monza, dopo aver sconfitto domenica scorsa al Benelli la sua formazione per 1-0. Allo stadio bizantino per una volta s’è rivissuta una giornata tipica dei fasti che furono, con una tribuna d’onore pronta ad accogliere le personalità di turno, nello specifico Galliani, Casini e Sacchi. E così, diciamocela tutta, c’è stato più gusto a rovinare la festa ai brianzoli primi della classe, che nelle precedenti tre sfide di campionato avevano sempre vinto, avevano sempre segnato e non avevano mai incassato gol.
Per tutti questi motivi la vittoria dell’undici di Foschi, la prima in questo torneo, può tranquillamente essere considerata alla stregua di un’impresa. Nulla nasce per caso e il successo dei giallorossi ha due genitori ben identificabili. In primis la svolta tattica impressa da Foschi, che alla vigilia aveva chiesto un Ravenna meno bello ma più cattivo. Il coach è stato accontentato ma questa nuova identità è stato proprio lui a conferirla alla squadra, abbandonando il suo storico credo del 4-3-3 a favore di un più disciplinato e protettivo 3-5-2. Lo schema ha funzionato a dovere grazie anche all’intenso lavoro degli esterni Eleuteri e Bresciani: se sulle qualità del primo non ci possono essere dubbi, va sottolineata l’ottima prova del secondo, decisamente in crescita. L’altro fattore che ha aiutato i bizantini a portare a casa i tre punti è stato un mix di fortuna e superficialità degli ospiti, che al 25’ hanno perso per infortunio Guidetti, uno dei loro elementi più dotati, e l’hanno sostituito con Galli; quest’ultimo ha rimediato due cartellini gialli nel breve volgere di venti minuti, lasciando i suoi in dieci per tutto il secondo tempo.
E proprio ad inizio ripresa è arrivato il gol partita, frutto di un’intuizione di due tra i migliori in campo: cross di Nocciolini e zampata di Galuppini, un incubo per la difesa del Monza, bravo ad anticipare tutti. Ci sarebbe tanto da dire della prestazione dei giallorossi che hanno riempito la partita, hanno controllato il campo e, a parte un’occasione iniziale di Reginaldo, non hanno concesso nulla alla capolista. In mezzo al campo i muscoli, l’esperienza e il fosforo di capitan Lelj, Jidayi e Papa costituiscono un valore aggiunto che può e deve liberare il talento di Maleh, che domenica è parso ispirato.
Un successo che ha lasciato delle solide certezze a Foschi: «Abbiamo messo nel match quello che un po’ c’era mancato in precedenza: grinta e voglia di lottare su ogni pallone. Questo deve essere il nostro punto di partenza. E’ stata una prova di carattere e qualità, ci siamo proposti bene creando anche i presupposti per il raddoppio».
Il Ravenna ora può rifiatare: a quota quattro punti si respira un po’ meglio, per la prima volta non ha subito gol e adesso non ha più la peggior difesa del girone. «Al di là della classifica, l’aver vinto contro un avversario di livello ci ha dato fiducia, forza e morale. In tanti ci vedevano come vittime sacrificali, invece abbiamo raccolto ciò che volevamo».
Domenica alle 18.30 i giallorossi testeranno i progressi mostrati col Monza in casa della Fermana. In tribuna non ci saranno Galliani, Casini e Sacchi, ma chissà, magari un «mi consenta» non si nega a nessuno...