Scampato il pericolo pipistrelli saranno due i concerti che si terranno nell’arena di palazzo San Giacomo venerdì 16 giugno (ore 21.30) con il gruppo pop dei Baustelle e sabato 17, stesso orario, con Tony Allen e il suo afrobeat. Eliminato il problema dei piccoli animali notturni – che pare che in effetti non esistano, o comunque in poche unità – l'arena che ogni anno propone concerti più popolari e gioiosi torna con un doppio appuntamento di grande effetto: se venerdì sarà un gruppo pop italiano, ormai non più emergente, ma che ha saputo conquistare un degno posto tra il pubblico, sabato invece un vecchio leone dell’afrobeat come Tony Allen si esibirà sul palco russiano.
I Baustelle portano la sfida del loro settimo e ultimo disco L’amore e la violenza con il quale il gruppo originario di Montepulciano conferma una personalità in grado di amalgamare riferimenti e citazioni, suggestioni e nostalgie. I testi di Francesco Bianconi, indiscusso leader del gruppo, rimandano a poesie, memorie, mondi immaginari, anche se l’ultimo album è stato accusato di essere fin troppo citazionista, ma come non pensare con nostalgia a testi come Il sottoscritto «Di battaglie perse ben lontano dall’artiglieria, di proiettili sparati al cielo; di parole scritte ad un destinatario andato via prima di averle ricevute; di avventati duelli e di future città, di ali di cera sciolte al sole, di bugie per amore e amori senza pietà e di mulini a vento…». Sul palco, oltre all’ormai storico trio composto da Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), ci saranno Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).
Si chiama passo e ritmo con Tony Allen sabato 16 che salirà sul palco dipalazzo San Giacomo insieme a Cesar Anot (basso), Indy Dibongue (chitarra), Jean Phi Dary (tastiera), Nicolas Giraud (tromba), Yann Jankielewicz (sax e tastiera), Patrick Gorce (percussioni) per far rivivere la magia dell’afrobeat e di Fela Kuti. Allen per 15 anni e attraverso una produzione musicale di oltre 50 album, Allen ha scandito il tempo dell’Afrobeat al fianco di Fela Kuti e della band Africa 70, investendo i ritmi africani di una nuova potenza in grado di contribuire allo sviluppo del sound pop occidentale. Se l’Afrobeat è oggi uno dei generi africani più influenti al mondo lo si deve anche a questo “stregone yoruba”, autodidatta, sperimentatore, immaginifico. Film of Life è il decimo album solista di Allen, e qui l'artista mantiene tutte le promesse dell'Afrobeat... e qualcosa in più, flirtando con il jazz, il bepop e il pop. Il beat? Preciso ma flessibile, sempre irresistibile.
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