«Zavagli e svarioni» per tutto il fine settimana

Sandro Bassi
E’ all’undicesima edizione, è sempre più apprezzata, anche fuori Faenza, non è solo una cena, ma un «racconto sul territorio» e peraltro, come dicono gli organizzatori, è «sempre meno cena itinerante e sempre più tante altre cose: anche per questo l’abbiamo portata a tre giorni, dal 18 al 20 maggio, e l’abbiamo ribattezzata con un nome quasi felliniano: “Zavagli e Svarioni”».
Rimandando al programma dettagliato (con piantina topografica) già in distribuzione e sottolineando l’impossibilità di citare tutti gli eventi, davvero tanti, forniamo qualche dato essenziale: 54 siti complessivi, 68 eventi (mostre, allestimenti, visite guidate, laboratori, studi aperti e altri appuntamenti), 46 ristoratori (cibo) e 38 osti (bevande, dal vino alla birra ai cocktail); spazi aperti in tutta la giornata di sabato, con sfondi culturali, ludici, artistici, stavolta conditi da cibo di strada; colazioni e visite guidate nella mattina di domenica.
A latere, concerti (anche in siti suggestivi e insoliti come il chiostro di Sant’Ippolito, con la Sarti Jazz venerdì sera), aperture straordinarie di musei (tre volte quello del Risorgimento e una volta il Diocesano, con visita guidata venerdì alle 18) e poi raccolta di erbe sull’argine del Lamone, mostre, teatro, presentazioni di libri e di opere d’arte. Naturalmente è anche possibile dare un’occhiata senza tanto impegno, per curiosità, per vedere una Faenza insolita, o per mangiare, perché no, qualcosa di diverso dal solito.
La cena di venerdì sera
Ben 15mila, secondo stime empiriche, sono state le persone che lo scorso anno si sono aggirate fra le postazioni della Cena Itinerante. Ovvio che gli organizzatori puntino a ripetere il clamoroso successo e per la sera di venerdì 18 (unica dedicata alla cena vera e propria) sono stati convocati 46 ristoratori e 38 cantinieri, barman e birrai, distribuiti in una mappa reticolare che copre tutto il quartiere fra i corsi Garibaldi e Saffi, per l’occasione interamente trasformato in zona pedonale e servito dalle navette elettriche gratuite con due punti di partenza: parcheggio Filanda (e arrivo alla stazione delle Corriere) e parcheggio piscina piazzale Pancrazi (con arrivo in via Pistocchi).
«Il concetto della cena itinerante resta appunto quello del transitare da una tappa all’altra costruendo la propria cena in modo personale, con più esperienze gastronomiche - spiegano gli organizzatori -, quindi si potrà andare dalla pizza di O Fiore Mio e Pummà, con impasti al lievito madre, farine bio macinate a pietra e grande selezione degli ingredienti, fino ai sapori marittimi dello chef Omar Casali del Marè di Cesenatico. Ma insomma, alcuni fra i più interessanti ristoranti e cantine dell’Emilia Romagna apriranno una loro postazione temporanea, solo per venerdì sera, accompagnata dalla presenza di una installazione artistica in maniera che in ogni punto della mappa si potrà accostare cibo, vino e birra e arte».
Arte e cibo di strada il sabato
Atmosfera più rilassata, anche per l’intera giornata a disposizione, e possibilità quindi di visitare installazioni, laboratori, presentazioni o altri eventi in luoghi selezionati. Una delle iniziative più originali sembra quella della passeggiata (prenotabile su https://pptng.it/foraging) con raccolta di erbe spontanee tenuta da Valeria Mosca, una delle maggiori esponenti in Italia della cucina a base di cibo selvatico. «Contribuiamo così alla promozione di un obbiettivo etico - parole dell’organizzazione - che associa miglioramento nutritivo, delizia del palato, riduzione degli sprechi e incremento della biodiversità: in tutto il mondo, nella settimana dal 18 al 27 maggio verrà dedicata attenzione all’uso di alimenti prodotti spontaneamente dall’ambiente, dalle piante selvatiche agli insetti».
Ma sono da segnalare anche la visita guidata al museo del Risorgimento, dedicata al 1848 con gli omonimi moti e con le partecipazioni dei patrioti faentini (ore 17), e l’inaugurazione del murales dell’artista Tellas, sul muro dell’ex Do di via Mura Mittarelli (ore 18.30). Il museo Zauli, infine, propone un laboratorio di magliette d’artista (ore 17) e lo spettacolo Mazapegul - Due sogni, due incubi della compagnia Fatti d’Arte, alle 21.30.
Colazioni e visite la domenica
Scarpe comode per la domenica mattina: le visite guidate alla scoperta della ricchezza storica, artistica e contemporanea di Faenza porteranno gli interessati a spasso per la città: dalle 10 alle 12.30 allo studio fotografico analogico di Raffaele Tassinari; alle 10,30 a «cercar le stelle» a partire dal parco San Francesco e a «Blocco A e dintorni» a partire dal museo Zauli; alle 11 alle opere d’arte urbana dalla piazzetta Carlo Zauli e infine, stessa ora, al museo del Risorgimento per «Faenza nella Grande Guerra» e alle «Immagini di Protezione Celeste» dal giardino del museo Diocesano. Ma prima ancora, le colazioni. «Più d’una – suggeriscono gli organizzatori – da consumare nella corte di Casa Sangiorgi, in via Fadina 7, o presso Le Ceramiche Vecchia Faenza, in via Sant’Ippolito 27, o nei tre bar del Distretto A».