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A volerci leggere un significato politico di stringente attualità da una parte si sminuirebbe il valore culturale e fuori dal tempo dell’operazione, ma non è sbagliato interpretare come un appassionato appello alle nostre radici artistiche il concerto d’apertura della nuova stagione di Erf Winter, venerdì 12 alle 21 al teatro Masini di Faenza. Per il lancio di un cartellone che segna una cesura nell’ancor giovane storia della prima rassegna di classica del teatro manfredo è stato infatti chiamato un violinista che è una leggenda vivente: Uto Ughi, in scena insieme al brillante pianista Andrea Bacchetti (anch’egli un ex enfant prodige della classica) nel concerto «Note d’Europa». Che è, sì, anche il titolo dell’ultimo cd del violinista uscito in primavera per Sony Classic, ma si tratta naturalmente di un travolgente viaggio attraverso i più grandi lasciti della letteratura violinistica concepiti nel Vecchio Continente, che in quanto a musica classica ha sempre da insegnare al resto del mondo.
Il programma di sala prevede l’esecuzione di pagine di Mozart, Bach, Brahms, Chopin fino a Tchaikovsky, senza tralasciare la Spagna di Albéniz e Granados (sono sette le nazioni omaggiate nel disco) e il barocco italiano di Tomaso Antonio Vitali, che a suo tempo fu compositore ma soprattutto violinista virtuoso, non a caso molto amato da Uto Ughi. Il maestro si presenterà al Masini munito di strumenti non meno leggendari di Ughi stesso. Uno è infatti un Guarneri del Gesù del 1744, stupendo manufatto dal timbro scuro, e l’altro è il leggendario «Kreutzer», uno Stradivari del 1701 appartenuto al violinista cui Beethoven dedicò la celebre sonata. Sono strumenti che solo pochi musicisti hanno avuto il privilegio (ma anche l’onere) di poter suonare. E anche il fatto di poterli ascoltare dal vivo non sarà, per il pubblico del Masini, un privilegio meno grande.
Ingresso 12-20 euro, parte del ricavato andrà a favore della Fondazione Telethon per la cura delle malattie genetiche rare.
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