Una grande passione per i versi quella di Monica Guerra, tra presentazioni e libri

E’ uscito da poco il libro Sottovuoto. Poesie trascelte (ed. Il Vicolo, Cesena) della faentina Monica Guerra, un’ulteriore conferma alla sua passione per le parole e la poesia. Tornata nella città manfreda dopo aver studiato negli Stati Uniti, ha deciso di mettere su famiglia, di insegnare inglese e marketing e di approfondire la sua passione. Infatti insieme a Flavio Almerighi e Aurea Bettini cura la rassegna #Poetry, al bar Linus, con serate dedicate alla presentazione di poeti contemporanei.
Guerra, come si coniuga il marketing con la poesia nella sua vita?
«Dentro ognuno di noi abitano più voci e inclinazioni. La strada del marketing l’ho perseguita a causa di una serie di circostanze, tra cui il fatto che fossi negli Stati Uniti. Ho sempre coltivato da autodidatta, ma con grande passione, la poesia. E’ un linguaggio che ci risuona dentro. Penso che in fondo, anche se molto diverse, sono forme di comunicazione. Il marketing è un’esperienza che mi ha permesso di dedicarmi poi alla poesia con calma»
Le sue sono poesie breve, intense, fatte di poche parole.
«Sono ritmo, forma che mi appartengono. Sono andata in calando nel tempo i testi, ma non ho mai usato frasi lunghe. La poesia nasca da un ritmo che abbiamo dentro, io devo rendere la poesia un distillato. La poesia è necessariamente densa. Creo che il potere del significato che porta un testo poetico è inversamente proporzionale alla quantità di parole usate»
Un poeta preferito?
«Di Ungaretti amo la trasparenza, il modo di scrivere che in cui mi ritrovo, ma, chiaramente è legato ad un certo contesto storico e al tempo che attraversiamo. Dal punto di vista formale lo amo molto, ma sono tantissimi i poeti che amo tra cui diversi stranieri, le influenze si trovano in ogni dove. Mi piace molto il poeta Paul Celan, è talmente grande come poeta che non posso nememno pensare di essere avvicinata a lui. E poi tanti debiti letterari con i russi come l’Achmatova. Sono un lettore compulsivo».
Per quanto riguarda la rassegna «#Poetry Martedì di-versi» al bar Linus come sta andando?
«E’ il primo anno che la organizziamo, sta andando benissimo, abbiamo trovato un grande riscontro nel territorio. Faenza accoglie con grande entusiasmo tutti gli appuntamenti, nonostante siano davvero tanti relativi alla poesia. Ci sono circa una trentina di persone per serata, con la possibilità di prendere un bicchiere di vino o una cioccolata calda. Ci piaceva l’idea della convivialità.
Quali autori avete scelto?
«Ci siamo concentrati su autori viventi, anche se abbiamo inserito anche serate in lingua originale. Poi abbiamo avuto talmente tante adesioni che abbiamo dovuto adattare il calendario Il prossimo appunatmento sarà il 28 febbraio, ore 20.30 con il bologense Alessandro Assiri, che proporrà una poesia che sta al di fuori dei circuiti tradizionali. Puntiamo non a lezioni, ma un incontro col pubblico. Non vogliamo personaggi autoreferenziali, poeti che parlino tra poeti. Ma che la poesia sia accessibile a tutti e crei comunicazione». (e.nen)