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Tanti documentari per la festa del cinema Moderno e giovedì 23 suona Simonetti dei Goblin

Faenza | 19 Novembre 2017 Cultura
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Federico Savini
«Un pezzo di storia della città in una sala che è davvero patrimonio della comunità». Parlano praticamente in coro le autorità castellane e i gestori del cinema Moderno, che quest’anno celebra i suoi 80 anni – è una delle sale più vecchie d’Italia in funzione, tra le prime 10 del circuito nazionale parrocchiale – con otto intensi giorni di eventi, proiezioni, dibatti e persino musica.

LA STORIA
Il cinema parrocchiale di Castel Bolognese – inizialmente chiamato proprio «parrocchiale» in via ufficiale – nasce poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, in una sala della diocesi animata da un gruppo di cittadini, tra i quali spicca il contributo di Pierino Moschetti, poi martire della guerra a cui è stata dedicata una via. Sopravvissuto durante il conflitto, il cinema cessò l’attività all’alba degli anni ’50 - in concomitanza con l’apertura del cinema Centrale -, per poi riaprire i battenti nel 1966, sempre con la proprietà parrocchiale. Per riattivarlo di fatto venne creata un’associazione con la forma di una vera e propria «società per azioni» e gli azionisti che trasformavano il loro concreto contributo alla rinascita del cinema in biglietti. Un’idea che funzionò benissimo, tanto che per molti anni a Castel Bolognese furono attive due sale. Il Centrale chiude i battenti nel 1982 (ultimo film proiettato: Flash Gordon) e il Moderno prosegue, diventando a tutti gli effetti un cinema d’essai del circuito Fice, ospitando una rassegna di teatro dialettale che va avanti da trent’anni e, nell’ultimo ventennio con la gestione di Ilario Olivi e Francesco Minarini, tante iniziative che spaziano dagli incontri con gli autori ai festival del cortometraggio, con Minarini in particolare attivo anche nella realizzazione di documentari, spesso incentrati proprio sul territorio castellano. Materiale che fa sentire il Moderno sempre più un pezzo fondamentale della comunità.

IL COMPLEANNO
 «Di crisi del cinema si parlava già negli anni ’70 e poi con le vhs, negli ’80, la fine sembrava vicina. Non è stato così ma almeno se ne parlava, mentre oggi, con una crisi forse anche più strutturale dovuta a una concorrenza spietata della tv con centinaia di canali, praticamente neanche se ne parla. Il Moderno è un cinema portato avanti dai volontari, e anche con buoni riscontri, ma se non cambia qualcosa le sale chiuderanno a grappoli. Noi celebriamo gli 80 anni della sala per aprirla al pubblico e far capire il valore anche storico e sociale di luoghi come questo». Francesco Minarini spiega bene il senso ultimo della settimana di eventi che ospiterà il cinema castellano, a partire da martedì 21, quando alle 21 verranno proiettati il documentario dello stesso Minarini Al di qua del fiume (identitario racconto della guerra nel territorio, in una versione «limata» a un’ora di durata) e i Racconti del vecchio Castello del leggendario dicitore dialettale Ubaldo Galli. A ingresso gratuito, come tutti gli eventi all’infuori di tre, che avranno peraltro un ingresso ridotto a 4,5 euro.
Mercoledì 22 ancora documentari dalle 21: Dall’album di Tino Biancini, dedicato a un esponente della parrocchia che a modo suo racconta il ‘900 castellano, Le custodi della fede dedicato al monastero della Santissima Trinità e alla fine venti minuti di riprese imolesi di 100 anni sul culto della Madonna del Piratello.
Giovedì 23, dopo aver presentato la sua autobiografia alle 18 in biblioteca, alle 21 al Moderno suonerà dal vivo Claudio Simonetti, leader dei Goblin e autore di indimenticabili colonne sonore legate soprattutto all’horror di Dario Argento e George Romero (per di più a 4,5 euro è un’occasione ghiottissima).
Venerdì 24 in sala sarà di scena il teatro dialettale, mentre sabato 25 verrà proiettato il nuovo documentario che Francesco Minarini ha dedicato proprio agli 80 anni del Moderno e, più in generale, del cinema a Castel Bolognese, seguito dalla proiezione del film di Max Croci La verità vi spiego sull’amore, con il regista in sala (4,5 euro). Domenica 26 alle 16 verrà proiettato il documentario Buio in sala che Riccardo Marchesini ha dedicato all’attuale crisi del settore, cui seguirà un dibattito con rappresentanti della Cineteca di Bologna, di CinemainCentro, la sala Europa di Faenza, Accademia Perduta e Cesena Cinema. Alle 21, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne verrà proiettato La bella gente di Ivano di Matteo (4,5 euro). Lunedì 27 sarà la volta di Dino, documentario dedicato al Rugby Rovigo che fu fondato da Davide Lanzoni, castellano d’origine, mentre martedì 28 si chiuderà con le risate di Mosquito, sgangherato road-movie di Valentino Bettini dei Koppertoni, che a suo tempo riempì il Moderno con 25 repliche.
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