Modigliana, Gamal, dall’Egitto alla Romagna per migliorare la vita delle persone disabili
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Fabrizia Montanari
Nell’anno appena iniziato che l’Europa dedica ai giovani, protagonisti di un’auspicabile migliore futuro post-pandemico più inclusivo, verde e digitale, raccogliamo le testimonianze di giovani che hanno sperimentato in prima persona cosa significhi puntare ad un domani diverso da quello «stabilito» per nascita e di come questo obiettivo alla fine si sia consolidato con soddisfazione.
Gamal Abdelagar, egiziano di Asiut, 27 anni, è uno di questi, che oggi lavora come educatore per persone con disabilità presso il centro La libellula della cooperativa sociale «Kara Bobowski» di Modigliana.
Gamal ha «bruciato le tappe»: vive in Europa da un anno e mezzo ed è in Italia da un anno e due mesi, dopo aver fatto scambi giovanili e corsi di formazione in Polonia, Turchia e Romagna. E’ attraverso uno di questi progetti interculturali che viene a contatto con la «Kara Bobowski», dal 1997 aperta anche all’Europa, nella convinzione che le idee migliori nascano sempre dal confronto con gli altri. «Ho conosciuto la cooperativa - dice Amal - attraverso il progetto di volontariato “ESCalade Volunteering Mountain” sui social media e ho scoperto anche i corsi di formazione, gli scambi giovanili e così ho deciso di candidarmi per unirmi al progetto. Oggi amo il mio lavoro a sostegno di persone con disabilità, così come mi piace molto anche stare coi giovani, ne ho conosciuti molti in questo periodo: colleghi, amici italiani e internazionali che mi hanno aiutato e supportato con le loro competenze; contemporaneamente studio, sono iscritto al corso di laurea magistrale in Salute della Facoltà di Farmacia, Biotecnologie e scienze dello Sport dell’Università di Bologna presso il campus di Rimini».
Gamal infatti ha un sogno: realizzare qualcosa di grande in ambito sociale, occupandosi di nutrizione, per migliorare la qualità della vita di disabili, anziani, giovani e continuare a viaggiare. «Perché – afferma Gamal – io non sono il tipo di persona che crede di vivere tutta la vita in un Paese, anche se l’Italia è uno dei più belli al mondo, soprattutto per i luoghi storici: Roma è la città più vicina al mio cuore. Tornerò anche in Egitto, vi ho trascorso 25 anni, ho la famiglia, gli amici, ma quando sarò più vecchio».
Gamal, una volta arrivato in Italia, ha fatto tesoro di tante esperienze e insegnamenti e oggi agli stranieri che vogliono farsi una vita qui dà alcuni consigli: «Imparate bene la lingua per fare amicizie, lavorare e semplificarvi la vita; rispettate le regole e cercate l’integrazione nella comunità; rispettate le persone, anche se hanno stili di vita contrari alla vostra religione, cultura, carattere; studiate con impegno, per non accontentarvi degli obiettivi raggiunti, ma puntate al massimo».