La rassegna «Casola è una favola» del paese collinare privilegia «Ridare vita e sogno al paese»

Faenza | 31 Luglio 2020 Cultura
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Elena Nencini
La voglia di uscire, di avere una vita normale, di vedere spettacoli non manca e lo dimostra la rassegna Casola è una Favola che ogni anno si realizza a Casola Valsenio. Un programma che quest’anno ha al centro, deciso ben prima del Covid, il tema del sogno, in tutte le sue forme e contenuti. Un viaggio surreale dove si passerà da una storia ad un’altra così come accade nei sogni, dove i protagonisti improvvisamente cambiano volto e nome.
Roberta Colombo, direzione artistica di Casola è una Favola realizzata dal Comune di Casola con il Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli, ci racconta come è nata questa edizione e i suoi punti forti.
Siete finalmente ri-partiti dopo il Covid, come sta andando?
«Per fortuna siamo ripartiti bene. A parte l’appuntamento con Cristiano Cavina nella serata del fortunale, gli altri sono andati in crescendo, per  primo l’appuntamento di Sudamericana. Eravamo in 90 per i burattini e in 120 alla chiesa di Sopra per Sogni tra...Musiche e parole.
I primi due fine settimana di luglio dedicati alle band giovanili locali sono stati un successone, con i tavoli che occupavano la strada. Dava l’idea che  i cittadini si stavano riappropriando delle strade, del centro del paese. L’idea con l‘assessore alla cultura Maurizio Nati, il sindaco Giorgio Sagrini e Flavio Sartoni della pro loco, era proprio quella di riprendersi il paese poco per volta. Ridargli vita e sogno andando in tutte le piazze e le vie del paese».
Avendo quindi dovuto riprogrammare tutto?
«Pur mantenendo l’anima della rassegna si è cercato di dare più spazio, in sintonia con l’amministrazione comunale, alla parte umana, andare incontro alle persone, dargli la fiducia di uscire di casa. Bisogna infondere tranquillità e fiducia alle persone e, pian piano, la paura si sta sciogliendo».
Su cosa avete scelto di puntare?
«Su qualità e innovazione. Gli incontri letterari sono una sperimentazione con Cristiano Cavina, che ha voluto provare a spettacolarizzare in forma di racconto un’esperienza letteraria. Cavina riesce a intrecciare la sua storia di scrittore e lettore con la vita degli autori di cui parla, contestualizzandoli a livello storico, politico e poetico. Abbiamo tolto un evento meraviglioso a Monte Battaglia, la Notte di San Lorenzo, ma era impensabile per il problema dell’assembramento. Invece abbiamo lasciato l’appuntamento del 16 agosto perché è l’alba, su prenotazione. Abbiamo rinunciato ai vip, al nome famoso, ma è stata una scelta ben precisa per dare più importanza alla qualità progettuale».
La Regione vi ha sostenuto?
«Mi rendo sempre più conto che siamo una regione fortunata: l’Emilia-Romagna ci permette di lavorare e anche bene. Sento gli operatori culturali di altre regioni e mi vergogno: abbandonati a livello normativo e tanti gli appuntamenti culturali annullati. E’ un’Italia a tantissime velocità. Abbiamo colleghi disperati. L’Emilia-Romagna nonostante fosse una delle regioni incriminate, ha risposto alle nostre richieste in maniera rapida e efficiente. Ci ha anche dato la tranquillità di lavorare confermando i contributi. Noi abbiamo lavorato a marzo e aprile nella speranza di poter lavorare alla ripresa fare. Abbiamo perso soldi, ma non eventi».
In quanti hanno seguito il corso per narratori quest’anno?
«Erano tantissimi, all’inizio, ben 18: a causa del Covid abbiamo lavorato con Zoom e skype. Solo ai primi di giugno ci siamo visti di persona, ma alla fine molti di quelli che dovevano riprendere a lavorare hanno lasciato. Alla fine sono arrivati in 10. Non sono solo di Casola, ma vengono anche da Forlì, Faenza, Fontanelice, Barbiano. E poi abbiamo due giovanissimi: una tredicenne con una sua storia e un ragazzo di 14 che collabora con uno dei narratori. Quindi andiamo dai 13 ai 70 anni: un corso veramente inclusivo come desideravamo».

Info: Tel. 0546/73033 oppure  392/6664211, www.casolaromatica.it e www.teatrodeldrago.it
«Ridare vita e sogno al paese»
Elena Nencini
La voglia di uscire, di avere una vita normale, di vedere spettacoli non manca e lo dimostra la rassegna Casola è una Favola che ogni anno si realizza a Casola Valsenio. Un programma che quest’anno ha al centro, deciso ben prima del Covid, il tema del sogno, in tutte le sue forme e contenuti. Un viaggio surreale dove si passerà da una storia ad un’altra così come accade nei sogni, dove i protagonisti improvvisamente cambiano volto e nome.
Roberta Colombo, direzione artistica di Casola è una Favola realizzata dal Comune di Casola con il Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli, ci racconta come è nata questa edizione e i suoi punti forti.
Siete finalmente ri-partiti dopo il Covid, come sta andando?
«Per fortuna siamo ripartiti bene. A parte l’appuntamento con Cristiano Cavina nella serata del fortunale, gli altri sono andati in crescendo, per  primo l’appuntamento di Sudamericana. Eravamo in 90 per i burattini e in 120 alla chiesa di Sopra per Sogni tra...Musiche e parole.
I primi due fine settimana di luglio dedicati alle band giovanili locali sono stati un successone, con i tavoli che occupavano la strada. Dava l’idea che  i cittadini si stavano riappropriando delle strade, del centro del paese. L’idea con l‘assessore alla cultura Maurizio Nati, il sindaco Giorgio Sagrini e Flavio Sartoni della pro loco, era proprio quella di riprendersi il paese poco per volta. Ridargli vita e sogno andando in tutte le piazze e le vie del paese».
Avendo quindi dovuto riprogrammare tutto?
«Pur mantenendo l’anima della rassegna si è cercato di dare più spazio, in sintonia con l’amministrazione comunale, alla parte umana, andare incontro alle persone, dargli la fiducia di uscire di casa. Bisogna infondere tranquillità e fiducia alle persone e, pian piano, la paura si sta sciogliendo».
Su cosa avete scelto di puntare?
«Su qualità e innovazione. Gli incontri letterari sono una sperimentazione con Cristiano Cavina, che ha voluto provare a spettacolarizzare in forma di racconto un’esperienza letteraria. Cavina riesce a intrecciare la sua storia di scrittore e lettore con la vita degli autori di cui parla, contestualizzandoli a livello storico, politico e poetico. Abbiamo tolto un evento meraviglioso a Monte Battaglia, la Notte di San Lorenzo, ma era impensabile per il problema dell’assembramento. Invece abbiamo lasciato l’appuntamento del 16 agosto perché è l’alba, su prenotazione. Abbiamo rinunciato ai vip, al nome famoso, ma è stata una scelta ben precisa per dare più importanza alla qualità progettuale».
La Regione vi ha sostenuto?
«Mi rendo sempre più conto che siamo una regione fortunata: l’Emilia-Romagna ci permette di lavorare e anche bene. Sento gli operatori culturali di altre regioni e mi vergogno: abbandonati a livello normativo e tanti gli appuntamenti culturali annullati. E’ un’Italia a tantissime velocità. Abbiamo colleghi disperati. L’Emilia-Romagna nonostante fosse una delle regioni incriminate, ha risposto alle nostre richieste in maniera rapida e efficiente. Ci ha anche dato la tranquillità di lavorare confermando i contributi. Noi abbiamo lavorato a marzo e aprile nella speranza di poter lavorare alla ripresa fare. Abbiamo perso soldi, ma non eventi».
In quanti hanno seguito il corso per narratori quest’anno?
«Erano tantissimi, all’inizio, ben 18: a causa del Covid abbiamo lavorato con Zoom e skype. Solo ai primi di giugno ci siamo visti di persona, ma alla fine molti di quelli che dovevano riprendere a lavorare hanno lasciato. Alla fine sono arrivati in 10. Non sono solo di Casola, ma vengono anche da Forlì, Faenza, Fontanelice, Barbiano. E poi abbiamo due giovanissimi: una tredicenne con una sua storia e un ragazzo di 14 che collabora con uno dei narratori. Quindi andiamo dai 13 ai 70 anni: un corso veramente inclusivo come desideravamo».

Info: Tel. 0546/73033 oppure  392/6664211, www.casolaromatica.it e www.teatrodeldrago.it

PROGRAMMA
Venerdi 31, ore 22, cortile scuole primarie - luogo del racconto Parco del Cardello, «Sudamericana- storie di realismo magico», di e con Cristiano Cavina.
Sabato 1 agosto, piazza Sasdelli, ore 21, «La notte delle Favole» con i narratori del Corso sull’arte di raccontare le favole della tradizione orale.
Domenica 2, parco del Cardello ,ore 11, incontro con i narratori della Notte delle Favole.
Sabato 8, piazza Oriani, ore 21, Burattini & Figure - spettacoli per bambini e genitori, di All’InCirco.
Sabato 8, Giardino delle Erbe, dalle ore 22.30 (turni ogni mezz’ora), «Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni…», evento interattivo.
Domenica 16, Montebattaglia ore 5.30, «L’alba dei racconti da sogno», caffè alla turca in compagnia dei narratori di Casola è una favola e Beatrice Martelli (violino) e Daniela Visani (chitarra classica).
Domenica 30, Abbazia di Valsenio, ore 21, Concerto per pianoforte, con musiche di Beethoven, Ravel, Debussy con Nicolò Parravicini e Mariacostanza D’Agostino.
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