Il Mic «punta» a Picasso

Faenza | 14 Giugno 2017 Cultura
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Sandro Bassi

«Tre mostre importanti ogni anno: per un faentino rappresentativo del genius loci della ceramica, per un artista internazionale e infine per una manifattura industriale di alta qualità». Così Eugenio Emiliani, presidente del Mic, tratteggia il prossimo piano quadriennale di lavoro. «Abbiamo definito un calendario di massima - spiega la direttrice Claudia Casali - e partiremo il prossimo 4 novembre con Achille Calzi tra simbolismo e liberty, che arriverà al marzo 2018: Calzi è uno di quegli artisti locali, senza nulla di riduttivo nel termine, che è giusto riscoprire grazie ai pezzi presenti nei nostri depositi o da prestatori privati. Per le manifatture sarà la volta della torinese Lenci, una delle più importanti produttrici di sculture d’arredo domestico, che vedremo da marzo a giugno 2018. Infine ci sarà un significativo omaggio a Galileo Chini, ceramista - e non solo - toscano del primo ’900 che ha avuto rilevanti rapporti con Faenza, a partire dall’Esposizione Torricelliana del 1908. Contiamo su alcuni inediti venuti alla luce in depositi di musei fiorentini e che dovremmo poter ottenere in prestito».

Più a lungo termine l’indagine su artisti faentini prenderà in esame Giovanni Guerrini, poi Pietro Melandri, Anselmo Bucci e Domenico Rambelli, tutti formatisi nel «cenacolo baccariniano» e caratterizzati da versatilità tecnica e linguistica. Ma più «rumorosa» è la notizia di una prossima (tra 2019 e 2020) mostra su Picasso, partendo dai sei pezzi unici del Mic cui si accompagnerebbe qualche altra opera seriale dello stesso istituto e soprattutto alcuni prestiti del Museo Picasso di Parigi. Si passerà poi a Miquel Barceló, unico artista vivente cui il Louvre abbia dedicato una mostra e infine (2021, ma ancora da confermare) a Grayson Perry, vincitore di un prestigioso premio inglese assegnato per la prima volta a un’opera in ceramica.

«E’ ovvio che cerchiamo sponsorizzazioni - prosegue Emiliani -, perché per eventi di rilievo sono quanto mai necessarie. Come concordato, infatti, non spenderemo per mostre i 100mila euro riservatici dal Governo e li destineremo invece alla promozione a 360 gradi della ceramica».

Del tutto positiva è risultata l’esperienza del Déco con cui il Mic si è affiancato ai Musei di San Domenico. Con una «collaterale» di 140 pezzi l’istituto faentino ha potuto richiamare a sé una parte dei visitatori della sede forlivese. Quanti? «E’ presto per dirlo - spiega Massimo Isola, assessore alla ceramica - visto che la “nostra” arriverà ad ottobre e non prevede un biglietto separato, ma confrontando gli arrivi in più rispetto allo scorso anno stimiamo circa 5mila visitatori. Quando l’argomento lo consentirà - e quindi non l’anno prossimo, visto che il San Domenico proporrà la Controriforma post-tridentina che interessa la pittura ma, ahinoi, non la ceramica -, ripeteremo senz’altro la collaborazione con Forlì».

Per inciso la rassegna faentina aprirà le porte anche di sera, in occasione dei prossimi Martedì d’Estate, con visite guidate alle 18.30 seguite da aperitivi nel fresco del giardino interno.

Non mancheranno inoltre gli appuntamenti cadenzati: nel 2018 ci sarà il Premio Faenza, che tra l’altro compirà 80 anni tondi, e che vedrà quindi un’edizione speciale. Ci sarà inoltre Argillà, manifestazione fieristica (ma con importanti ricadute anche sul piano culturale) per la quale il Mic riveste un ruolo di coordinamento.

Infine i concerti: due in collaborazione con la scuola Sarti per una rivisitazione di brani «decò» (anni Venti e Trenta), il 19 luglio alle 21.15 con Maria Claudia Bergantin (voce soprano) e Monica Ferrini (pianoforte) e il 26 luglio sul tango (con D’Antonio, Veroli e Zalambani); due anche per Strade Blu ed entrambi a ingresso gratuito, a partire da Howe Gelb che si esibirà sul palco del giardino martedì 4 luglio.

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