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Federico Savini
C’è anche un faentino dietro il lavoro che ha portato a Dogman, nuovo film di Matteo Garrone in concorso al festival di Cannes (prima proiezione mercoledì 16 maggio). Il faentino Andrea Tagliaferri, che qualche mese fa ha debuttato nel lungometraggio come autore di Blue Kids, ha infatti lavorato ancora una volta al fianco di Garrone, che conosce dai tempi di Gomorra. Tagliaferri, come già per Gomorra, Reality e Il racconto dei racconti, è aiuto-regista dell’opera che racconta le vicende del cosiddetto «delitto del Canaro», l’omicidio del criminale e pugile dilettante Giancarlo Ricci per mano di Pietro De Negri, detto appunto «er canaro», avvenuto a Roma nel 1988. Nella periferia della Magliana, sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toilettatura per cani «Dogman», l’amore per la figlia Sofia e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.
Gli altri due film italiani a Cannes sono Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, che come il film di Garrone concorrerà nella sezione principale, ed Euphoria, opera seconda di Valeria Golino, in gara nella sezione Un Certain Regard. Dopo l’anteprima di Cannes, Dogman verrà distribuito nelle sale italiane dal 17 maggio.
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