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I Carabinieri di Faenza hanno denunciato per appropriazione indebita aggravata dal rapporto lavorativo un 44enne faentino che ha tradito la fiducia del datore di lavoro attingendo decine di migliaia di euro dal conto dell'azienda. Ad inchiodarlo sono state le riprese delle telecamere installate presso le banche dove il dipendente “infedele” periodicamente effettuava i prelievi illeciti.
Le indagini sono state portate a termine dai carabinieri della stazione di Castel Bolognese che hanno ricevuto la denuncia di una 73enne titolare di una ditta di abbigliamento del faentino. La donna, qualche mese fa, aveva confidato al figlio, anche lui dipendente dell'azienda, che dagli estratti conti della ditta risultavano dei prelievi di denaro “anomali” effettuati con le loro carte bancomat. I conti “non quadravano” in quanto le uniche due tessere magnetiche aziendali per prelevare denaro erano quelle utilizzate dalla titolare e dal figlio che tuttavia i due non avevano mai utilizzato nei giorni indicati sugli estratti conto.Quando la donna si è rivolta al suo istituto di credito per chiarire la vicenda, ha trovato una “brutta sorpresa”, infatti ha scoperto l’esistenza di una terza tessera bancomat aziendale di cui né lei né il figlio sapevano nulla, inoltre negli ultimi 18 mesi qualcuno aveva utilizzato quella carta per prelevare somme di denaro che alla fine dei conti erano arrivate ad un totale di circa 40mila euro. La donna, a quel punto, si è rivolta ad un legale per la stesura della denuncia che poi è stata presentata ai carabinieri che hanno avviato le indagini.I militari dell’arma al termine degli accertamenti bancari hanno quindi scoperto che la terza tessera bancomat utilizzata per prelevare denaro dal conto della ditta all’insaputa dei titolari era stata attivata ed utilizzata da un loro dipendente impiegato nel comparto amministrativo che in seguito è stato “inchiodato” grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate presso gli sportelli bancomat dove risultavano effettuati i prelievi illeciti. Il dipendente “infedele” oltre ad aver perso il posto di lavoro è stato anche denunciato dai carabinieri per “appropriazione indebita aggravata”.
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