Faenza, gli appuntamenti danteschi al cinema grazie al Raggio verde, parla Magnani
Elena Nencini
Il mondo della cultura, grazie al calo dei contagi legati alla pandemia Covid comincia a respirare, e si cominciano ad organizzare eventi che sono state bloccati fino ad ora, come quelli legate alle celebrazioni dantesche. L’assessorato alla Cultura del Comune di Faenza ha un calendario di attività ed eventi per celebrare in città il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Tra queste la rassegna cinematografica estiva, organizzata dal cineclub Il Raggio verde, che si svolgeva tradizionalmente nell’Arena Borghesi.
Il circolo manfredo nasce nel 1989 dalle ceneri dello ‘storico’ cineclub «Bellissima» che, nel 1982 si era costituito per ridare vita all’Arena Borghesi. Titolo della rassegna, ancora in via di definizione, sarà «Dante nel cinema», come racconta Gian Marco Magnani, vicepresidente del cineclub Il Raggio Verde.
Come sta andando l’organizzazione della rassegna?
«Intanto si terrà in piazza Nenni, e non nell’Arena Borghesi dove sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione. C’è ancora molto caos nel mondo della cultura e del cinema, in particolare, a causa della normative covid. Lo spazio sarà uno spazio che dovremo gestire insieme ad altre associazioni che proporranno spettacoli diversi. La rassegna estiva sarà impostata come da tradizione, ma a questa si aggiungeranno titoli cinematografici (classici e/o recenti) ispirati al tema dantesco».
Avete già dei titoli?
«Ci stiamo ancora lavorando pensiamo a 5-6 film che in qualche modo, diretto o indiretto, richiamino la Divina Commedia o hanno suggestioni dantesche. Non c’è nessuno che abbia lavorato solo su Dante. Pensiamo invece ad esempio a un regista come Akira Kurosawa: nei suoi film si possono trovare delle suggestioni o dei rimandi al mondo del Sommo Poeta e della Divina Commedia. Ma anche a Fellini e a Pasolini. E’ difficile analizzare i film e trovare i rimandi a Dante, ma pensiamo a film dove si parli di viaggi, di spiritualità, di demoni, senza che però il legame sia troppo labile».
Pensate di impostare le serate dedicate a Dante in maniera particolare?
«Si, ci piacerebbe che oltre a presentare il film ci sia una persona che possa parlare del legame con il Poeta, per esempio per la serata con il film di Pasolini vorremmo invitare un professore dell’università di Bologna che parli del rapporto tra il regista bolognese e Dante».
Di quante serate parliamo?
«Dipende molto da quello che succederà con la fine delle restrizioni covid: siamo stati fermi fino ad adesso con meno possibilità anche di vedere film, adesso ci stiamo incontrando online per parlare del cartellone. Ma i distributori, ad oggi, non sono in grado di dirci i costi o i film che saranno in distribuzione. Sappiamo che ci sarà un autunno denso di uscite, ma è un settore che sta ripartendo molto lentamente. Il distributore ci ha detto che siamo stati i primi a farci sentire e di guardare i cataloghi delle piattaforme Netflix o Amazon per capire cosa scegliere. La distribuzione sarà di manica larga».
Quindi ad oggi siete in attesa?
«Bisogna che riparta la macchina della distribuzione cinematografica, per il momento siamo concentrati sui classici, che non hanno subito i problemi dell’emergenza covid. Grazie anche ai buoni rapporti con le maggiori cinetiche italiane che sono sempre disponibili a fornire dei film. L’unico problema è che all’Arena Borghesi possiamo fare anche il 35mm mentre in piazza Nenni usiamo solo il digitale».
Quando prevedete di partire con la rassegna?
«Speriamo di partire ai primi di giugno anche perché c’è una grande voglia di tornare: il Comune sta spingendo anche per maggio, ma non è pensabile. Divideremmo lo spazio di piazza Nenni con altre associazioni; il primo progetto prevedeva 40 serate, ma speriamo di attestarci su 30, non oltre la fine di agosto comunque».