Faenza, associazioni di categorie e ambientaliste si confrontano sul Pums

Faenza | 04 Giugno 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - «Su questo importante cambio di assetto di fruizione e accesso al centro storico, chiamato Pums, siamo talmente attenti e per certi versi preoccupati che abbiamo chiesto un altro incontro urgente all’amministrazione. Confronto - spiegano le associazione di categoria del commercio faentino - che avremo il 14 giugno prossimo e che ci permetterà di chiarire quali sono le nostre preoccupazioni, le richieste e i fatti concreti che chiederemo diventino ufficiali». Ascom-.Confcommercio e Confesercenti confermano le perplessità nei confronti di un piano che sarà approvato, nelle sue linee guida, entro fine giugno e che rivoluzionerà la fruibilità del centro storico. In primis con l’istituzione sempre crescente di zone a traffico limitato e aree pedonalizzate. «Sappiamo - sottolineano i referenti delle associazioni Paolo Caroli (Ascom) e Chiara Venturi (Confesercenti) - che l’indirizzo sovra comunale è quello di puntare sempre di più a nuove sostenibilità nei confronti dell’accessibilità ai centri storici e alle città in genere. Per questo - aggiungono - siamo però consapevoli e convinti che non si possano solo ridurre, limitare, sopprimere posti auto e possibilità di mobilità con auto ma servono anche nuove strategie e soprattutto nuovi investimenti che permettano al commercio di prossimità di non venire cancellato». Sarà sicuramente un incontro interlocutorio ma molto fermo nelle rispettive posizioni di «trincea» che da una parte vedrà i rappresentanti del commercio chiedere «concreti elementi compensativi utili e strategici a non far perdere l’appeal del centro anche per lo shopping. Sia in termini di mobilità delle merci - spiega Venturi - sia per le persone. Parcheggi scambiatori troppo lontano dal centro non servono nella quotidianità, possono essere la risposta per i grandi eventi, ma non per chi per esempio, si reca in centro per andare in farmacia o per farsi un aperitivo. Abbiamo bisogno di risposte concreti e non solo promesse, stiamo parlando del futuro delle imprese». Non sarà semplice, la palla in mano all’amministrazione, come già avvenne per il fatidico Piano sosta, anche questa volta continuerà a essere bollente.

Legambiente: «Avere più bici e pedoni in centro non significa certo meno economia»
«Chi dice che chiudere il centro al traffico più inquinante sia deleterio per l’economia, chi pensa che aumentare la ciclabilità e la fruizione più lenta del centro non aiuti il commercio, sta dicendo cose non vere. Anzi sul Pums e quindi su una nuova impoistazione di fruibilità dolce di Faenza non solo si deve puntare ma si deve osare guardando al lungo periodo e non solo a quello che avviene oggi». Legambiente, sulle critiche che gli oppositori al Pums stanno facendo in queste settimane, ribatte con determinatezza e fermezza. Lo fa con le parole del suo responsabile, Massimo Sangiorgi che ribatte sottolineando come «ci siano esempi virtuosi in tal senso in giro per l’Italia e per l’Europa. Chi pensa che l’economia del centro funzioni solo se si parcheggia davanti alle vetrine dei negozi dice una cosa anacronistica. Il problema vero è liberare il centro città dal traffico più inquinante, come i diesel. Per farlo si devono però aumentare e potenziare i servizi pubblici alternativi per un mobilità veramente sostenibile e amica dell’ambiente. Il nostro suggerimento di realizzare hub per le merci fuori dal centro dal quale poi far partire logistica e mobilità alternativa, e non parliamo certo solo del cargo bike ma anche di flotte di veicoli elettrici per esempio, è non solo possibile ma assolutamente necessario. Ma non solo. Potenziare i parcheggi scambiatori e i servizi di collegamento da e per il centro da questi sono altre imprescindibili strategie per togliere auto e smog dal centro. Ancora, un altro importante punto che come legambiente teniamo strategico per il futuro qualitativo della città - prosegue Sangiorgi - è rendere veramente ciclabile la città. Non facendo pezzi nuovi scollegati tra loro ma iniziando un vero percorso di interconnessione e cuciture delle piste esistenti. Solo così - prosegue - si può dare una risposta efficace e sicura a chi vuole utilizzare la bici o comunque mezzi alternativi all’auto».

Fiab, «Ma quale moratoria, lo si attui velocemente, il 4 giugno faremo una manifestazione in favore»
«Abbiamo ascoltato con stupore le forti obiezioni al Pums, da parte delle opposizioni, addirittura la richiesta di una moratoria (come se il Pums fosse una pena di morte?). Ci sembra anacronistico che nel 2021, alcuni politici continuino a fomentare il terrore della pedonalizzazione, una misura civile, necessaria e non più procrastinabile». Così Linda Maggiori, a nome della Fiab commenta la presa di posizione contraria del mondo politico d’opposizione al Piano che il Comune intende approvare entro l’estate. «È assurdo - prosegue - spargere il panico tra i commercianti, perché in realtà le attività commerciali saranno favorite da una migliore qualità urbana. Le persone visitano e vivono il centro urbano se trovano ampi spazi disponibili e sicuri per camminare, pedalare, fermarsi, guardare le vetrine, lungo le vie e le piazze, con i bambini che possono anche giocare e non rischiare di essere perennemente investiti. A Faenza sono sorti nuovi negozi ecologici e sostenibili, e i commercianti sono sempre più sensibili all’ecologia. Stanno aumentando i clienti in bici e le famiglie con cargobike o carrellino traino. Il Pums aiuterà questa evoluzione». La Fiab ha infatti presentato «tante osservazioni, molte delle accolte. Rimarchiamo alcuni limiti, e la necessità di una “strada scolastica” davanti tutte le scuole. A nostro avviso - prosegue la Maggiori - è quindi un buon punto di partenza (migliorabile) e non può essere ritardato ancora». Per rimarcare le posizione a favore di una maggiore accortezza gestionale della qualità del centro storico l’associazione ha deciso di organizzare «venerdì 4 giugno una passeggiata “IN visibili piazze IN bicicletta” alla quale aderiscono anche Legambiente Lamone, Extinction Rebellion Faenza, Fridays for Future Faenza, Fronte Comune, il Mondo che Vorrei, Gev». Si parte alle 17.30 in piazza del Popolo, per poi «andare a visitare le piazze-parcheggio (piazza XI Febbraio, piazza San Francesco, Suffragio, piazza Sant’Agostino e piazza delle Erbe) con Gianmarco Carcioffi, (ambientalista, esperto di urbanistica) scopriremo gli aspetti storici architettonici, immagineremo la bellezza di queste piazze senza auto. Alle 18.30 - chiude Maggiori - saremo di nuovo in piazza del Popolo con musica, giochi per bambini e interventi, per dire che il Pums deve andare avanti, che il Pums non ci fa paura, che le città civili devono ridurre il numero delle auto, ridurre i parcheggi, ridurre l’inquinamento. È l’unica via per migliorare la vita, la salute dei cittadini, la bellezza della città, la qualità urbana e anche l’economia locale». 
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Buon giorno Ho letto quanto sostenuto dalle associazioni di categoria e dalle associazioni ambientaliste del territorio.Condivido pienamente le tesi di Legambiente e di Fiab.Le associazioni di categoria, come sempre, sono cieche e chiuse a ogni ipotesi di miglioramento della qualità del vivere comune nel nome del Dio denaro.A Faenza, come del resto in ogni città, è necessario ed urgente l'approvazione di scelte amministrative rivolte alla creazione di una vera mobilità sostenibile.In particolare ho apprezzato l'importante lavoro di ricerca fatto da Legambiente a Faenza in merito all'organizzazione e l'interconnessione delle piste ciclabili.Complimenti
Commenta news 07/06/2021 - Francesco Deggiovanni
A parte il fatto che tutte le piste ciclabili sono semideserte e i ciclisti preferiscono invadere le strade, per poi accusare gli automobilisti di scorrettezze ! Da quale pulpito! Voglio vedere quale imprenditore del comprensorio inforca la bici per recarsi negli uffici di Faenza per il disbrigo di pratiche per la sua attivita'. Rischia di rientrare dopo giorni, francamente pretese eccessive.
Commenta news 04/06/2021 - Riccardo
Il comune di faenza dica chiaramente cosa intende fare a seguito delle pressioni delle varie associazioni di appassionati della bici. Il fatto e' che molti circolano con l'auto per motivi di lavoro, devono raggiungere uffici pubblici, sindacati e studi di commercialisti per pratiche relative all'attivita', non tutti circolano a tempo perso. Quindi se si pensa di ridurre la possibilita' di parcheggio, peraltro gia' con tariffe esose, chi ha necessita' di circolare per lavoro si rivolgera' a strutture e uffici in altre citta'. Chi dispone di molto tempo libero non puo' pretendere di ostacolare imprenditori e lavoratori.L'economia locale e' alimentata da chi lavora e non da chi ciondola in bici.
Commenta news 04/06/2021 - Giorgio
Se a Faenza si cominciasse a multare le auto in sosta sui marciapiedi ( via IV Novembre, Garibaldi etc...) sarebbe già una un buon punto di partenza!
Commenta news 04/06/2021 - Enrico
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