Preferenze Cookie
Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.

Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.

Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.

Brisighella, Manetti dal 1997 versa in calice quel racconto autentico di «Vigne San Lorenzo»

Faenza | 21 Marzo 2025 Le vie del gusto
brisighella-manetti-dal-1997-versa-in-calice-quel-racconto-autentico-di-vigne-san-lorenzo
Riccardo Isola - Era il 1997 quando Filippo Manetti, a 27 anni, inizia a coltivare e produrre olio e vino biologici sulle colline di Brisighella. Nasce da qui, a piccoli passi, Vigne di San Lorenzo. Oggi a distanza di quasi trent’anni la passione e la dedizione per questo dialogo quotidiano con quello che Soldati chiamava la «poesia della terra», il vino, non è stato interrotto. Anzi. E’ solamente cambiato, intensificandosi nella sua capacità di esprimersi e farsi riconoscere. Un racconto che nasce sulle marnee-arenacee e che si traduce in un romanzo di sorso che parla di autenticità, rispetto e territorio. E che viene apprezzato sempre di più anche all’estero. Soprattutto «mi ritengo un artigiano della vigna e della cantina - conferma lo stesso Manetti - che dalla vigna alla cantina si sporca le mani quotidianamente. Il mio progetto, fin dal suo nascere, è semplice. Voglio riuscire a fare vini che rispecchino vitigno, territorio e annata». Un modus operandi e di pensiero che vede Vigne San Lorenzo essere, oltre che biologica, una cantina che cerca «senza estremismi» di far parlare quella triade e che sappia «produrre sorsi che ogni anno siano la fotografia, per quanto possibile equilibrata, di un buon gusto che si serve attraverso una tecnica agronomica ed enologica che però non sia super interventista e snaturalizzante delle personalità che emergono in ogni annata. Su quello che però non transigo è l’approccio biologico, quello è per me l’unico modo di fare un prodotto che rispecchi appieno la mia idea di vino». Acciaio, cemento, legno, ceramica sono i contenitori che accompagnano il racconto sfaccettato di questo Appennino che scorre su quel limite geologico che caratterizza due importanti sottozone della Romagna: Brisighella e Modigliana. Dalle 300 bottiglie dell’annata 1998 alle attuali 20/25mila, di vendemmie ne sono passate diverse. «Per il trentennale - ricorda Manetti - vogliamo festeggiare il traguardo con l’inaugurazione ufficiale della nuova avventura che caratterizza Vigne San Lorenzo. In primis il compleanno delle tre decadi, ma con un cambio ‘relativo’ di territorio visto che siamo passati da Campiume a Montesiepe, precisamente nel podere di Oliveta, e in seconda istanza con l’inaugurazione della struttura ricettiva a scopi turistici, dove comunque vivrò anche io, soprattutto di e per enoturismo che nel nuovo podere stiamo realizzando». Per dare ancora più forza e sostanza all’idea promozionale di Manetti come viticoltore, l’ideatore e fondatore di Vigne San Lorenzo è stato tra i primi aderenti all’associazione «Brisighella Anima dei Tre colli». Un progetto, arrivato al suo terzo compleanno, «sul quale credo molto. Un’idea - sottolinea il viticoltore - che credo sia un modo corale efficace di far parlare il territorio di Brisighella, declinato nel suo vitigno regale, l’Albana, seppur con le interpretazioni figlie dei tre terreni che costituiscono l’areale (maree-arenacee, gesso, argilla) e le stilistiche di ogni singolo vignaiolo, in modo concreto. E’ consapevolezza diffusa - aggiunge - che sarà un percorso non immediato per quanto concerne l’attestazione generale, i cui risultati non arriveranno subito, ma che allo stesso tempo potrà dare una spinta a quell’anima bianchista che la Romagna collinare ha e potrà avere sempre di più, anche in funzione di un cambiamento climatico (e di gusto) che inevitabilmente sta sparigliando le carte in tavola. Basti pensare - prosegue - che proprio recentemente ho piantato alcuni filari di Sauvignon blanc, una piccola parcella, ma per attestare, in punta di calice, questa nostra considerazione generale e generativa». Quelli che nascono all’omba di Monte Siepe sono così vini felici, solari e luminosi. Sicuramente non banali, per qualcuno potrebbero non essere immediati, ma rappresentano sorsi concreti che parlano di origini precise e rispettate. Sono sorsi che raccontano un approccio che uniscono umanità e natura, e che si declinano in sfumatire che dal giallo paglierino (Trebbiano) virano su sfumature più dorate (Albana) e orange fino ad arrivare alle fiere, schiette e dirette pennellate di rosso porpureo e rubino del Sangiovese. «Vigne San Lorenzo - ci tiene a rimarcare in conclusione il vignaiolo brisighellese - è la rappresentazione liquida, nelle versioni dei vini che produciamo, del rispetto per la terra. Quel rispetto che deve essere lo scopo primario dell’agricoltura. Gli ultimi fatti meteorologici che hanno colpito anche e soprattutto la Romagna, compreso Brisighella, ne attestano l’esigenza e l’emergenza». Per questo «anche se nel nostro piccolo siamo solo ed esclusivamente custodi del territorio e di passaggio, serve su tutto il avoro quotidiano il Rispetto».

Le referenze enoiche della cantina e gli oli Evo prodotti
Sono a oggi dieci i vini prodotti da Vigne San Lorenzo suddivise in due linee: quella storica e la più nuova Anam. Tre sono figli del Trebbiano precisamente il «Montesipee», il «Montesiepe Orange» e il «Campaglione». Una versione di Albana, il «Gea» e due versioni in rosso il «San Lorenzo» un blend di Cabernet, Sauvignon e Merlot (in fase di conclusione di produzione e commercializzazione) e il «Campaglione rosso» un Sangiovese in purezza ottenuto da una fermentazione spontanea con lieviti indigeni in acciaio e cemento con 15-20 giorni di macerazione sulle bucce per poi passare all’affinamento tra acciaio, cemento e legno. La linea Anam, prevede un Trebbiano da vecchie vigne affinato in acciaio e cemento con fermentazione spontanea e cinque giorni di macerazione sulle bucce, un’Albana in acciaio con fermentazione spontanea con lieviti indigeni in anfora georgiana con 30 giorni di macerazione sulle bucce, questa versione rientra nell’impostazione Orange, l’Anam Rosato, da Sangiovese, ottenuto da una fermentazione spontanea con lieviti indigeni in acciaio da mosto ottenuto con pressatura soffice e Anam Rosso ottenuto dopo una fermentazione spontanea con lieviti indigeni in acciaio e cemento con 30 giorni di macerazione sulle bucce e affinamento anche in legno. Inoltre per quanto concerne la produzione di Olio Evo, San Lorenzo produce tre tipologie, di cui buona parte delle olive proviene da quasi 600 olivi secolari, di varietà Ghiacciolo e Nostrana di Brisighella, si trovano in un’area collinare attorno ai 350 m di altitudine. La prima è il «Montespiepe» da monocultivar di Nostrana, la seconda è «Campiume» composta da un blend di Nostrana, Ghiacciolo, Frantoio, Leccino e Correggiolo e la terza, la top di gamma, ottenuta da Ghiacciolo e Nostrana in parti uguali.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-faenza-brisighella-manetti-dal-1997-versa-in-calice-quel-racconto-autentico-di-vigne-san-lorenzo-n49344 003
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione
Loading...
pageview