Anna Galletti racconta la serata del 2 ottobre al Mei in omaggio al fisarmonicista Castellina

Faenza | 01 Ottobre 2020 Cultura
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Federico Savini
«Castellina ha praticamente inventato un sotto-genere della musica da ballo. Parliamo sempre di valzer, polka e mazurka, con tutte le contaminazioni verso altre latitudini, in particolare quelle sudamericane, ma il suo genere non è esattamente il “romagnolo”. Castellina infatti ha preso il liscio e lo ha rallentato, rendendolo più fruibile per tutti, ancora più popolare. Non a caso non è mai “sparito” dalle piste». Anna Galletti, alla testa dell’editore musicale faentino Galletti-Boston, è la persone più adatta a raccontare la preparazione e il significato di «Buon Compleanno Castellina», l’evento che venerdì 2 ottobre aprirà il Mei a Faenza, dalle 20.30 in piazza del Popolo, e che riconferma la volontà di Giordano Sangiorgi e del suo festival di mantenere i riflettori sulla musica da ballo romagnola. «Sul palco l’orchestra Castellina Pasi sarà al completo - spiega Anna Galletti - e al timone ci sarà Elena Cammarone, che non è solo la cantante ma proprio la leader musicale del gruppo, da alcuni anni. Sarà una carrellata di due ore nella storia dell’orchestra, con i grandi successi del passato ma anche le canzoni di oggi, perché l’orchestra è sempre in fiorente attività. Suoneranno in piazza anche tanti nomi storici dell’orchestra Castellina-Pasi, come il bassista Mario Benedetti, il clarinettista Pier Flamigni e tanti fisarmonicisti che oggi seguono lo stile di Castellina. Ovviamente lo spettacolo terrà conto dei protocolli sanitari, con un numero contenuto di sedute, tutte distanziate. Non è semplice a livello organizzativo ma daremo il meglio, anche perché Castellina davvero lo merita».
E il ballo?
«Sarà proprio il grande assente. Quando progettammo la serata ovviamente il ballo era previsto eccome, con una pista apposita perché questa è una musica nata per ballare. Senza la pista ci concentreremo sullo spettacolo da palco e penso sarà divertente ed emozionante».
Dovendo sintetizzare, quali pensi siano stati i maggiori contributi dell’orchestra Castellina Pasi alla storia e all’evoluzione del liscio?
«Alla serata del 2 ottobre parteciperà un gruppo di fisarmonicisti che hanno seguito le orme di Castellina, che appunto con la fisarmonica ha coniato uno stile a tutt’oggi imitatissimo. E poi ricordiamo che fu anche compositore di quasi tutti i suoi maggiori successi. In particolare, Castellina ha imposto un ritmo più lento al liscio, molto seguito in area piacentina, che ha reso questa musica anche più ballabile che in passato, adatto quindi anche a chi non veniva da una scuola di ballo. Questo ha contribuito a rendere canzoni come Tutto Pepe degli autentici evergreen delle piste da ballo italiane».
Oggi l’orchestra è sempre attiva in uno scenario che naturalmente evolve. E’ sempre corretto parlare di ballo liscio?
«A noi piace più parlare di “musica da ballo”, senza rinnegare il liscio, naturalmente, che rimane lo zoccolo duro sia del repertorio dell’orchestra che del catalogo editoriale Galletti-Boston, ma alla triade valzer-polka-mazurka si sono aggiunti negli anni dapprima il tango e il foxtrot, poi ancora il pubblico si è rinnovato, con una predilezione per balli sudamericani come la bachata, mentre oggi si arriva tranquillamente al reggaeton e alla cumbia, avvinandosi alla musica pop».
Il Covid-19 ha portato evidenti problemi ovunque e nel mondo del ballo probabilmente anche più che altrove. Che momento vivete?
«Le difficoltà di questo periodo, per chi lavora nel mondo del ballo, credo siano note ed evidenti. Partendo dalle edizioni, spesso si sottovaluta la portata economica, in termini di diritti, di un mondo come quello del ballo. Da fine febbraio in pratica non si può più ballare e si riesce a fare solo qualche serata d’ascolto, che comunque non è la destinazione naturale di questa musica. Davvero ci auguriamo di poter tornare al ballo, tanto più che abbiamo un pubblico molto attento alle norme e alla salute».
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