Alcuni suggerimenti per abbinamenti di vini per le feste

Faenza | 23 Dicembre 2020 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Durante i pranzi e le cene di queste festività è certo che non potranno mancare accompagnamenti enologici sulle tavole. Ecco alcuni suggerimenti di aziende e vini romagnoli che da Imola a Rimini potranno essere sicuri alleati per perfetti abbinamenti con i piatti della tradizione e non solo. Nel territorio più a nord della Romagna, quindi l’imolese, un approdo sicuro è rappresentato in località Bergullo nell’azienda Tre Monti. Qui imprescindibile è l’acquisto di «Romagana Albana Vitalba 2019», interpretazione riuscita in modo eccellente di una vinificazione in anfora. Un vino molto gustoso che riesce a mantenere un timbrica fresca ma presentandosi con un corpo molto rotondo e succoso. Per chi invece ha voglia di fare un tuffo nel passato allora consigliamo di provare «Oppalà 2018» di Giovannini. Un vino ancestrale prodotto da uve Trebbiano in cui agrumi e sentori floreali si inseriscono in sorsi cremosi dati da una fine bollicina carezzevole per il palato.
Scendendo verso sud, a Castel Bolognese e Faenza abbiamo solo l’imbarazzo della scelta. Se per i rossi, il vino ideale delle feste è per il mitico «Domus caia» della cantina Stefano Ferrucci di Castel Bolognese, in cui eleganza, potenza e bevibilità sono racchiusi in un aristocratico abbraccio vitreo, sui bianchi un bel vino delle feste è sicuramente «Arcaica 2018» di Paolo Francesconi a Faenza. Albana macerata che dà profondità fruttata alla beva con note balsamiche e floreali. Per chi può spendere qualcosa in più allora imprescindibile è l’«Albana passito Scaccomatto 2016» della Fattoria Zerbina sempre a Faenza. Un vino prodotto da uve botritizzate in cui agrumi, canditi e miele rinforzano sorsi comunque freschi e molto suadenti. Un altro vino che non deluderà le aspettative è il «Sabbia Gialla 2019» della Cantina San Biagio Vecchio. Una calda e rotonda versione per la regina delle uve romagnole, Albana, che spicca per i suoi sentori di frutta e miele. Per i rossi si può puntare verso Modigliana e comunque in Appennino. Qui si può spaziare dai balsamici ed eleganti «Romagna Sangiovese Superiore Atto II 2018» della cantina Il Teatro, alle «Papesse 2019» di Villa Papiano ai più strutturati ma sempre eleganti e fieri Sangiovese Riserva come il «Poggiogirato 2017» di Poggio della Dogana (Terre del Sole) o il «Vigna del Generale 2015» di Nicolucci. Molto soddisfacente poi il «Corallo Rosso 2018» realizzato a Brisighella da Gallegati. un vino di struttura e grande succo che accompagnerà perfettamente tutto il pasto.
Nel riminese sorsi capaci di accompagnarsi sia con piatti di pesce che di carne, si possono trovare in diverse cantine. Sul rosso una bella interpretazione per i Sangiovese è sicuramente il «Dado 2016» della cantina Enio Ottaviani. Un cru di Romagna Sangiovese, ricavato da quattro parcelle, su terreni differenti, a San Clemente di Rimini che traccia sorsi molto sapidi e di succo (melagrana e susina) con tannini eleganti e mai troppo astringenti. Sui bianchi invece ottimo è il «Colli di Rimini Rebola Vivi 2018» di San Valentino che oltre alla freschezza si fa apprezzare per la sua piacevolezza di beva con belle note di frutta a polpa gialla. In tema di Albana una bella interpretazione è «I Croppi» di Celli. Sorsi  freschi, fruttati e sapidi sono perfetti come accompagnamento gastronomico grazie a una struttura presente e complessa. Rimanendo a Bertinoro suggeriamo di fare un salto da Raffaella Bissoni acquistando il suo «Vigna Colechio 2016» un tripudio di frutti rossi e terziari che si sposa egregiamente con secondi piatti importanti e strutturati.
Per chi ha voglia di sorsi potenti, austeri con un tannino pronunciato da accompagnare a pietanze sostanziose allora non può mancare una bottiglia del poderoso Bursòn. Suggerimento è quello di acquistare possibilmente un’annata vecchia, magari di almeno cinque o sei anni, meglio se facente parte della cosiddetta Riserva (quindi Etichetta nera). Per non sbagliare da provare il «Bursòn Etichetta Nera Cuvée 2009» della Tenuta Uccellina di Russi, un vino con terziari evoluti ed eleganti, più morbido e rotondo al sorso. Molto particolare è poi «A» della cantina Villa Venti. Un vino rosso ottenuto da fermentazione in anfora georgiana da uve Centesimino. Un tripudio di mineralità mediterranea e succo che non potrà non colpire nel segno. Infine per chi ama le bollicine allora possiamo fare alcuni esempi che potranno soddisfare i palati anche più esigenti. Tra i tanti che la Romagna sta iniziando a realizzare, per noi si può optare per l’elegante e fresco Metodo Classico (Blanc de noir da Sangiovese) di Tenuta Pertinello (Galeata) o il suadente e particolarissimo «Resiliente» (non dosato da uve Famoso) di Leone Conti (Faenza). Nel cesenate un bel prodotto è lo spumante brut di Sangiovese affinato 10 mesi sui lieviti «Villa Zappi». Bollicina elegante di grande personalità con profumi freschi e fragranti perfetta come aperitivo ma anche  a tutto pasto.
A questo punto non ci resta che augurare buon Natale e soprattutto buon appetito.
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