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Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace. E’ la richiesta scaturita dalla piazza dei ventimila agricoltori radunati a Parma sotto le bandiere gialle della Coldiretti e blu dell’Ue, guidati dal presidente nazionale dell’organizzazione Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo. Alla manifestazione hanno partecipato oltre 600 agricoltori della provincia di Ravenna guidati dal presidente Nicola Dalmonte e dal direttore Assuero Zampini.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa – sottolinea Dalmonte. Innanzitutto servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura infatti rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea – ricorda il presidente della Coldiretti ravennate. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi”
“Per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per tutti i cittadini dell’Unione non è più rinviabile – continua il direttore Zampini - l’origine obbligatoria del paese d’origine in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale, che consente, ad esempio, al concentrato pomodoro cinese con una sola aggiunta di acqua di diventare passata made in Italy da vendere all’estero”
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