Al via, dunque, misure straordinarie per favorire la più ampia adesione possibile alla vaccinazione: la Regione ha convocato le Aziende sanitarie lunedì prossimo per concordare una strategia condivisa, invitandole nel frattempo a rafforzare la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti fragili attraverso i servizi, territoriali o ospedalieri, che già hanno in carico questi cittadini: potranno vaccinarsi nelle sedi in cui normalmente ricevono la cura per le loro patologie quali ambulatori, ospedali, Case della salute.
Tra le iniziative a cui si guarda, anche gli open day anti Covid senza prenotazione, nelle giornate e nelle fasce orarie che possano facilitare l’accesso, per esempio nei week-end; l’Ausl di Piacenza farà da apripista con due giornate ad accesso libero sabato 2 e sabato 9 dicembre 2023 dalle 9 alle 12,30 nella Casa della salute e della comunità di piazzale Milano.
“I dati sulle campagne vaccinali sono positivi, e anche per il Covid siamo tra i primi in Italia, ma proprio su questo fronte occorre accelerare per mettere in sicurezza soprattutto i più fragili- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Tra novembre e gennaio il numero di ingressi nei Pronto soccorso per patologie respiratorie è sempre molto alto, anche a causa dell’influenza, ma il picco è atteso nelle prossime settimane: il Covid ha ripreso a circolare, e quest’anno nei PS si stanno aggiungendo molti pazienti non vaccinati, che influiscono sull’operatività dei reparti dedicati alle emergenze. Per questo rinnoviamo l’appello: è estremamente importante vaccinarsi, per sé stessi, per la comunità e anche per non aggravare il carico degli ospedali. Proprio per rafforzare ulteriormente la campagna vaccinale condivideremo con le Aziende sanitarie iniziative straordinarie, e invitiamo le persone con patologie a bassa complessità a recarsi ai Centri di Assistenza Urgenza, che stanno funzionando bene”.
La vaccinazione antinfluenzale
Il vaccino antinfluenzale è stato somministrato a 722.314 persone, nel 93% dei casi dai medici di medicina generale. Risulta coperto dal vaccino il 42% della popolazione con più di 60 anni. Anche la popolazione a rischio tra i 7 e 59 anni è ben protetta: si sono vaccinate 2.579 donne in gravidanza, 16.383 operatori sanitari, 97.554 persone appartenenti a varie categorie a rischio.
La vaccinazione contro il Covid
Finora si sono vaccinate contro il Covid oltre 185mila persone, nell’85% dei casi dai propri medici curanti. Negli altri casi sono intervenuti i pediatri di libera scelta, le farmacie, le strutture ospedaliere o i centri vaccinali.
La copertura vaccinale ha raggiunto il 13,2% dei cittadini con più di 60 anni, percentuale che sale al 18,5% se si prendono in considerazione solo gli ultraottantenni. Si tratta di percentuali tra le più alte d'Italia, ma ancora lontane dal tasso di copertura degli anni della pandemia, quando in Emilia-Romagna contro il Covid arrivò a vaccinarsi oltre il 95% della popolazione.
Intanto, salgono i contagi da SARS-CoV-2: i nuovi casi positivi In Emilia-Romagna nella settimana compresa tra il 24 e il 30 novembre sono stati 3.847 (+73% rispetto alla settimana compresa tra il 3 e il 9 novembre), i decessi sono raddoppiati passando da 19 a 39, il numero di ricoveri ordinari è cresciuto del 61% (1.257 rispetto ai 782) e la terapia intensiva si è resa necessaria per 27 malati (+35% rispetto ai 20 della prima settimana del mese).
Il ruolo dei Centri Assistenza Urgenza
Per evitare, nei periodi più complessi dell’anno, di sovraffollare i Pronto soccorso, le persone con emergenze, ma di bassa complessità, possono recarsi ai Centri Assistenza Urgenza, dove i numeri delle prime strutture inaugurate sono positivi. Sia a Budrio che a Vergato (nel bolognese) la quasi totalità degli accessi giornalieri viene gestita direttamente dalle strutture: in particolare a Budrio su 40 pazienti che accedono mediamente ogni giorno, solo 6 in media vengono trasportati all’ospedale di Bentivoglio o al Policlinico Sant’Orsola; a Vergato, gli accessi giornalieri sono stati in media 18, e solo in un paio di casi al giorno è stato necessario il trasferimento del paziente all’ospedale Maggiore o a Porretta.
Sono 6 i CAU attivati finora in Emilia-Romagna: oltre a Budrio e Vergato nel bolognese, quelli di Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore.
A questi se ne aggiungeranno progressivamente altri sui territori di tutta la regione a partire dai prossimi giorni, tra cui Piacenza dal 4 dicembre, Bologna Navile dall’11, Casalecchio dal 18; dal 21 dicembre Imola.